I solitari deliri e le tortuose riflessioni di un giovane scrittore errante nella vita urbana, accompagnato dalla sua inesorabile antagonista, la fame. Un romanzo che sta sulla soglia della grande letteratura del Novecento.
"Pan" è uno dei rari romanzi moderni in cui la natura parla, nella lingua sommessa e sognante della breve estate nordica, del suo chiarore diffuso e fosforico. Ed è, insieme, l'epos di un amore impossibile che si carica sempre più di esaltazione e struggimento. Pubblicato per la prima volta nel 1894, "Pan" divenne ben presto uno dei libri più amati di Hamsun. Il tenente Glahn, che nelle carte trovate dopo la sua morte racconta la sfortunata passione per la giovanissima Edvarda, diventa la voce stessa della passione, con le sue maree incontrastabili che invadono la natura tutta e creano un amalgama dove alla fine è arduo distinguere ciò che è paesaggio e ciò è psiche.