Al libro cui sembra affidare il senso ultimo della propria esperienza di vita e di lavoro Hannerz ha dato un titolo che allude a un duplice mondo. Da una parte, il mondo "interno" dell'antropologia. L'autore guarda qui alle vicende di una disciplina che, avendo per oggetto addirittura la specie umana, si è trovata a occupare la posizione non sempre confortevole del crocevia, e a svolgere la funzione non sempre commendevole dell'ingrediente universale. Dall'altra parte, il mondo "esterno" che l'antropologia si sforza di conoscere e decifrare nelle sue continue trasformazioni. E dunque, di che cosa devono occuparsi nel nostro tempo gli antropologi? A chi si rivolgono? Come viene inteso, e magari frainteso, ciò che dicono? Si condensa in queste pagine, che rimandano a quelle di Clifford Geertz e di Mary Douglas, la convinzione che mai come oggi della prospettiva antropologica abbiamo bisogno, perché meglio di ogni altra può aiutarci a capire - a interpretare - un mondo globale dove i mondi locali rifiutano tenacemente la sottomissione.
Che la diversità culturale sia divenuta un tema cruciale non solo per gli studiosi dell'epoca contemporanea, ma anche per coloro che in questa epoca vivono consapevolmente è cosa scontata. Più complesso invece è capire che cos'è, fino a che punto sia un elemento di ricchezza o di debolezza, se vada attivamente protetta oppure se vadano distinte, di volta in volta, vecchie incrostazioni nei costumi e nei modi di pensare e reinterpretazioni creative di spinte nuove. E, posto che le diversità culturali sono sempre esistite, a cosa corrisponde la loro riscoperta e valorizzazione? Il saggio di Hannerz affronta queste domande.
All'antropologia urbana non interessano tanto le categorie macroanalitiche con cui l'urbanesimo è stato in genere studiato da storici, demografi e sociologi, quanto piuttosto l'arcipleago di microfenomeni che anima il multiforme "teatro" urbano: problemi della vita quotidiana, vicinato, amicizia, rapporti professionali, piccola delinquenza, bande giovanili. Un complesso tessuto sociale che fa delle metropoli un oggetto magmatico e affascinante.