Il XII secolo vede la nascita delle città e dei primi Stati moderni, mentre il sentimento religioso si rinnova, la cultura esce dai monasteri e dalle cattedrali per recuperare i classici del pensiero antico e dare vita alle università, emergono le lingue volgari e l'arte romanica raggiunge il suo culmine prima di cedere il posto a quella gotica. Il Medioevo che Charles Haskins ricostruisce in questo saggio del 1927, con ampiezza di visione e fluidità di scrittura, è un'epoca di fermenti e mutazioni, che non si oppone, ma anzi anticipa e prepara il risveglio culturale che sarebbe sfociato nel Rinascimento. Lo studio incontrò in un primo momento le resistenze di molti accademici, per essere poi universalmente accettato e aprire la strada a ulteriori ricerche sulla varietà dei fenomeni di rinascita nell'Età di mezzo.