Un antico insegnamento dei padri risuona dal iv secolo: "Fuge, tace, quiesce" (fuggi, resta in silenzio, rimani in pace). Può ancora essere un invito per noi oggi, in questa società veloce in cui tanto rumore e svariati stimoli ci distraggono? La scelta di pubblicare questo classico di un appassionato conoscitore della spiritualità orientale è un tentativo di proporre anche agli uomini e alle donne di oggi una strada per rispondere al desiderio profondo di trovare un senso per la propria vita, in una relazione autentica con Dio. Solitudine, silenzio e preghiera: la ricerca di luoghi, momenti e modalità per vivere in un intenso e costante rapporto con il Signore della vita può guidarci a trovare nella quiete l'unificazione interiore anche in mezzo alle preoccupazioni e alle fatiche di ogni giorno.
Le Vitae Patrum ci mostrano ovunque la pratica della direzione spirituale; i padri del deserto hanno, se non creato di tutto punto - e chi lo sa? - almeno organizzato, costruito, come nessuno aveva fatto prima di loro e in tal maniera che la posterità non avrà quasi nulla da aggiungere a quel magnifico edificio che è l'ars artium, l'arte divina di esorcizzare i mali altrui.
In giorni in cui il supporto psicologico passa spesso come "direzione spirituale", questo libro ci ricorda che il Cristianesimo delle origini - come ancora oggi il Cristianesimo orientale - ha convinto che solamente qualcuno con una profonda e lunga esperienza nella preghiera e nella disciplina potesse tentare di guidare gli altri lungo la via di Dio.