"Il mercato del cristianesimo" applica gli strumenti della teoria economica per analizzare lo sviluppo del cristianesimo e gli eventi che ne caratterizzano l'evoluzione: diffusione della dottrina, scismi, movimenti riformatori, eresie. Paradigmatico è il caso del protestantesimo, studiato e approfondito quale competitor in un mercato religioso fino ad allora dominato da un'impresa monopolista, la chiesa cattolica. Le 95 tesi affisse nel 1517 al portale della chiesa di Wittemberg alzarono il livello della concorrenza nella cristianità sino a un punto di rottura. La reazione cattolica, con la controriforma, fu la continuazione del processo competitivo, fino a includere una "differenziazione di prodotto", nella forma di innovazioni dottrinarie e organizzative. La teoria economica ci aiuta a capire come il cristianesimo si sia evoluto non solo approfondendo la dottrina, ma anche in funzione della domanda di fedeli/consumatori, della società nel suo insieme, della cultura del tempo. Gli autori evitano di dare giudizi di valore sulla religione: la loro attenzione sui temi più scottanti - scienza e religione, posizioni liberali e conservatrici, il celibato del clero, il sacerdozio delle donne, il matrimonio fra persone dello stesso sesso - offre un'illustrazione vivida delle potenzialità dell'analisi economica per comprendere il fenomeno religioso.