Un'opera, è stato scritto, di storiografia del futuro nella quale Heine già malato e prossimo alla morte, compie una dolorosa storicizzazione di sé ripercorrendo anche alcune esperienze fondamentali della sua vita, dagli inizi tardoromantici al definitivo trasferimento a Parigi e al suo crescente e sempre più consapevole ruolo di osservatore e di mediatore tra Francia e Germania. Con coraggio Heine, spossato dalla malattia, esalta con lucida passione le parole della Bibbia, ripensa i valori del cristianesimo e torna al suo personale e biblico Dio, con il quale dialoga senza tentare nessuna mediazione e nessuna conciliazione tra fede e ragione. Un testo profondamente filosofico, ma anche un testo letterario.