Parigi, novembre 2001. Alcuni giorni prima di uccidersi Lev Rotko racconta al figlio Pierre ciò che aveva ostinatamente tenuto nascosto per tutta la vita: il destino dei suoi genitori, Franz ed Elena, ebrei russi assassinati dai nazisti, e la sua fuga dall'Unione Sovietica nel 1953. Da questo momento l'esistenza di Pierre cambia, sconvolta da una penetrante brama di verità che lo spinge a ripercorrere la vita dei nonni e che gli chiede incessante: -Quali sono stati gli ultimi pensieri di Franz e di Elena?". Una rivelazione, dunque, che ha la portata di una deflagrazione: la guerra, che conosce così bene per averne scritto come inviato dai fronti più infuocati, questa volta si spinge fin dentro la sua vita intima, privata. E il demone che lo muove è tanto potente da rendergli necessario vivere un'esperienza analoga, per cui decide di recarsi in Cecenia, per scrivere un reportage. Un luogo che si rivela tragicamente perfetto per la dimensione drammatica che rappresenta. Attraverso un racconto dal respiro epico scorrono davanti ai nostri occhi la vita quotidiana in URSS, i massacri degli ebrei dell'Ucraina, la morte di Stalin, il terrorismo visto dalla prospettiva dei potenti e degli umili, l'attentato al teatro Dubrovka di Mosca. Mettendo in scena decine di personaggi, di luoghi, di epoche, Thierry Hesse trasforma la nostra attualità in Storia e la Storia in romanzo, sulla scia dei più grandi scrittori del Novecento.