Data di pubblicazione: Febbraio 2011
DISPONIBILE : NON AL MOMENTO
€ 21,00
«Alon Hilu esplora con grande acume il rapporto di amore odio fra ebrei e palestinesi. Un romanzo affascinante».
«Le Monde»
«Un libro straordinario».
Shimon Peres
Quando nell'estate del 1895 lascia la Polonia per la Palestina, l'agronomo Isaac Luminsky ha un obiettivo, raggiungere i primi coloni ebrei che si sono stabiliti nella regione, e una speranza: che il clima mediterraneo risvegli la passione di «Sua Signoria», la bellissima ma inavvicinabile moglie Ester.
Una volta giunto a destinazione dovrà constatare che le terre buone sono tutte in mano agli arabi, mentre quelle in possesso dei sionisti sono aride e malsane. E poiché purtroppo non cambia nemmeno l'atteggiamento della consorte, Luminsky trae due conclusioni: dovrà trovarsi una donna e della buona terra.
L'occasione giusta arriva quando, dopo un primo casuale incontro in città, Afifa, la proprietaria palestinese della tenuta Rajani, lo invita ad andare a trovare il figliolo Salah, un dodicenne malinconico, che pensa spesso al suicidio e si smarrisce volentieri negli avventurosi racconti che scrive. La visita sembra rivelarsi propizia per tutti: per il ragazzino che crede di aver trovato nell'uomo un interlocutore attento e un compagno di avventure, per i due adulti che iniziano un ardente rapporto erotico in grado di compensare assenze e dinieghi dei rispettivi coniugi, e infine per il solo Luminsky che finalmente ha individuato il posto in cui potrà realizzare il suo sogno. L'idillio si volge in tragedia con il rientro e l'improvvisa morte del padrone di casa. Luminsky rivela il suo volto autentico e le sue mire, ricatta Afifa per poter mettere le mani sulla tenuta, facendola precipitare in un vortice di follia dal quale non uscirà più. Dal canto suo, Salah pensa che siano stati i due amanti ad avere ucciso il padre, in un inquietante sogno vede le infinite guerre combattute nella regione, vede gli ebrei costruire tre torri «alte come il cielo »; e infine cede ai suoi profondi istinti di morte.
Le sue visioni purtroppo si riveleranno giuste: nel luogo in cui sorgeva la tenuta Rajani, un secolo più tardi verranno inaugurate le torri Azrieli, simbolo della moderna Tel Aviv e al contempo testimonianza di un processo storico che da allora ha aperto ferite difficilmente sanabili.
«Alon Hilu esplora con grande acume il rapporto di amore odio fra ebrei e palestinesi. Un romanzo affascinante».
«Le Monde»
«Un libro straordinario».
Shimon Peres
Quando nell'estate del 1895 lascia la Polonia per la Palestina, l'agronomo Isaac Luminsky ha un obiettivo, raggiungere i primi coloni ebrei che si sono stabiliti nella regione, e una speranza: che il clima mediterraneo risvegli la passione di «Sua Signoria», la bellissima ma inavvicinabile moglie Ester.
Una volta giunto a destinazione dovrà constatare che le terre buone sono tutte in mano agli arabi, mentre quelle in possesso dei sionisti sono aride e malsane. E poiché purtroppo non cambia nemmeno l'atteggiamento della consorte, Luminsky trae due conclusioni: dovrà trovarsi una donna e della buona terra.
L'occasione giusta arriva quando, dopo un primo casuale incontro in città, Afifa, la proprietaria palestinese della tenuta Rajani, lo invita ad andare a trovare il figliolo Salah, un dodicenne malinconico, che pensa spesso al suicidio e si smarrisce volentieri negli avventurosi racconti che scrive. La visita sembra rivelarsi propizia per tutti: per il ragazzino che crede di aver trovato nell'uomo un interlocutore attento e un compagno di avventure, per i due adulti che iniziano un ardente rapporto erotico in grado di compensare assenze e dinieghi dei rispettivi coniugi, e infine per il solo Luminsky che finalmente ha individuato il posto in cui potrà realizzare il suo sogno. L'idillio si volge in tragedia con il rientro e l'improvvisa morte del padrone di casa. Luminsky rivela il suo volto autentico e le sue mire, ricatta Afifa per poter mettere le mani sulla tenuta, facendola precipitare in un vortice di follia dal quale non uscirà più. Dal canto suo, Salah pensa che siano stati i due amanti ad avere ucciso il padre, in un inquietante sogno vede le infinite guerre combattute nella regione, vede gli ebrei costruire tre torri «alte come il cielo »; e infine cede ai suoi profondi istinti di morte.
Le sue visioni purtroppo si riveleranno giuste: nel luogo in cui sorgeva la tenuta Rajani, un secolo più tardi verranno inaugurate le torri Azrieli, simbolo della moderna Tel Aviv e al contempo testimonianza di un processo storico che da allora ha aperto ferite difficilmente sanabili.