"Logique et existence" si interroga sui rapporti strutturali tra la "Fenomenologia dello spirito" e la "Scienza della logica" hegeliane, offrendo una panoramica complessiva dell'opera di Hegel a partire da alcuni snodi cruciali della riflessione del filosofo di Stoccarda. Affrontando il problema della controversa questione del rapporto tra eternità e tempo, l'analisi hyppoliteana lascia emergere, in modo quasi schivo, alcune questioni centrali che verranno fatte proprie dalla speculazione di Foucault, Deleuze e Derrida: la questione del rapporto tra genesi e struttura e tra esperienza e trascendentale, il tema della desoggettivizzazione del pensiero, il tentativo di pensare la differenza senza subordinarla all'identità.
Jean Hyppolite si propone di fare un commento e una parafrasi che seguono con fedeltà il testo hegeliano pagina per pagina, nell'intento di renderne più comprensibile l'insieme. Ogni appiglio interno al testo viene sfruttato per chiarire le varie connessioni di un'opera che ha esercitato sulle menti più diverse un fascino quasi pari alle difficoltà intrinseche che l'accompagnano. Grazie alla inesauribile fruibilità e all'esemplare rigore di questo strumento, come scrive Vincenzo Cicero nella sua introduzione al volume, "il commento di Jean Hyppolite alla Fenomenologia dello Spirito è ancora oggi, a sessant'anni suonati, un modello insuperato di interpretazione 'oggettiva' del libro più famoso di Hegel".