In un mondo caratterizzato dal «tempo breve», dove le notizie appaiono e scompaiono dagli schermi dei nostri computer e raramente durano più di ventiquattr’ore, anche i testi del Papa «fanno notizia» solo il giorno in cui sono pubblicati. Di rado sono letti integralmente, quasi mai sono studiati. Come ricorda lo stesso Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate, non è questo il modo di accostarsi al Magistero. Al contrario, ogni testo va letto alla luce degli interventi precedenti dello stesso e di altri Pontefici, e diventa a sua volta criterio d’interpretazione dei testi successivi. Perché questo sia possibile, occorre ritornare almeno sui testi più importanti anche giorni, mesi, anni dopo la loro pubblicazione. Massimo Introvigne offre qui un vero e proprio corso sul Magistero di Benedetto XVI, che va dall’enciclica Spe salvi del 2007 alla lettera Ubicumque et semper del 2010 con cui s’istituisce il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Ne emerge un disegno complessivo di contrasto alla «dittatura del relativismo», che è il tentativo subdolo – ma spesso anche violento – d’imporre la dottrina secondo cui la verità non esiste: «ciascuno dice la sua», e tutte le opinioni hanno lo stesso valore. Dall’Africa alla Francia e alla Gran Bretagna, dalla sua diocesi di Roma alla Casa Bianca e all’incontro con il popolo delle Giornate Mondiali della Gioventù in Australia, Benedetto XVI emerge come il primo custode non solo della fede ma anche della ragione minacciata dal relativismo. Per questo molti lo attaccano. Per questo è dovere dei fedeli cattolici stringersi attorno a lui ripetendogli, con le parole del Signore, «Tu sei Pietro».
Massimo Introvigne, sociologo e storico delle religioni di fama internazionale e reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica, è autore di sessanta volumi e di oltre cento articoli pubblicati in riviste accademiche internazionali sulla nuova religiosità, il pluralismo religioso contemporaneo e il Magistero pontificio. È fondatore e direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e membro del Comitato per l’Islam italiano del Ministero dell’Interno. Per Sugarco ha pubblicato Le nuove religioni, Il cappello del mago, Il ritorno dello gnosticismo, Cattolici, antisemitismo e sangue, La nuova guerra mondiale, La Turchia e l’Europa, Il dramma dell’Europa senza Cristo, Il segreto dell’Europa, Una battaglia nella notte e I satanisti.
Papa Leone XIII (1810-1903) nacque a Carpineto Romano (Roma) il 2 marzo 1810, duecento anni prima del 2010. Benedetto XVI, sempre particolarmente attento alle ricorrenze, ha dunque raccomandato di celebrare il 2010 come anno di Leone XIII, e il 5 settembre 2010 si è personalmente recato in pellegrinaggio a Carpineto Romano. Leone XIII è un Papa straordinariamente importante nella storia della Chiesa e del pensiero cattolico. È dunque davvero sorprendente come il rilievo dato al bicentenario – nonostante l’appello di Benedetto XVI – sia rimasto sostanzialmente modesto e ridotto a qualche iniziativa per specialisti. Un certo progressismo cattolico non ama Leone XIII perché costui è il Papa che ha sottolineato l’eccellenza della civiltà cristiana medievale, la malizia del “diritto nuovo” moderno, l’intransigente opposizione alla massoneria, il carattere di “micidiale pestilenza” del socialismo e del comunismo, il riferimento obbligatorio per i cattolici nella filosofia a san Tommaso d’Aquino. D’altra parte, alcune scelte diplomatiche di Leone XIII sono oggetto di perplessità anche fra storici che non appartengono al mondo progressista. L’errore principale, contro cui lo stesso Leone XIII aveva messo in guardia, consiste però nel ridurre l’insegnamento di questo «Papa molto anziano, ma saggio e lungimirante», come l’ha chiamato Benedetto XVI, a una sola enciclica, la Rerum novarum del 1891, e alla sola tematica economica e del lavoro. Non soltanto se ci si limita alla Rerum novarum si perde la ricchezza del corpus di Leone XIII ma, isolandola dal richiamo ai principi generali dell’ordine sociale, si rischia di non capire o d’interpretare in modo sbagliato anche la celebre enciclica del 1891. La stessa Rerum novarum afferma che «è un solenne principio questo, che per riformare una società in decadenza, è necessario riportarla ai principi che le hanno dato l’essere. Deviare dallo scopo primitivo è corruzione, tornare a esso è salvezza». «Possa il Magistero sociale di Papa Leone – conclude Benedetto XVI – continuare a guidare gli sforzi dei fedeli per costruire una società giusta, che trovi le sue radici negli insegnamenti di Gesù Cristo».
Massimo Introvigne, vice-responsabile nazionale di Alleanza Cattolica e sociologo, ha al suo attivo trent’anni di studi e oltre quaranta volumi dedicati in particolare al pluralismo religioso e al Magistero della Chiesa. Dirige a Torino il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), una delle maggiori istituzioni mondiali che si occupano di rilevare e descrivere i fenomeni religiosi in Italia e nel mondo. È vice-presidente dell’APSOR (Associazione Piemontese di Sociologia delle Religioni). Collabora ai quotidiani Avvenire e Libero e al mensile di apologetica Il Timone. Per Fede & Cultura ha pubblicato: Attacco a Benedetto XVI (2007); e con P. Ferraresi Il Papa e Joe l’idraulico. La crisi economica e l’enciclica Caritas in Veritate (2009).
Prefazione di Saverio Gaeta. Due Autori di grandissima autorevolezza per un tema delicato e spesso ignorato:la presenza del male nel nostro tempo, la sua azione nella storia, il combattimento spirituale che vede il cristiano in prima linea nel riconoscere, smascherare e combattere la sua opera.
Sulla base di testi autorevoli come la Lettera ai cattolici dell’Irlanda di Benedetto XVI, l’autore condensa i frutti di anni di ricerche sociologiche focalizzandosi sullo sconcertante dilagare della pedofilia nella Chiesa. La vergogna e il disonore di simili atti sono una profonda ferita, che non va però confusa con statistiche fasulle e calunnie diffuse solo per creare notizia. Le origini di questo fenomeno vanno cercate negli anni Sessanta, a cavallo tra rivoluzione e contestazione. In appendice vengono riportati De Delictis Gravioribus (2001) e Lettera ai cattolici dell’Irlanda (2010).
Destinatari
Un libro destinato a un ampio pubblico
Punti forti
Un tema di grande attualità, a cui i media dedicano molto spazio, conduce al forte bisogno di fare chiarezza sul problema.
La lettera di Benedetto XVI, in appendice al testo, ne arricchisce il valore documentaristico.
L’autore
Massimo Introvigne è un sociologo che ha al suo attivo trent’anni di studi e oltre quaranta volumi dedicati in particolare al pluralismo religioso e ai casi di violenza collegati alla religione. Dirige a Torino il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), una delle maggiori istituzioni mondiali che si occupano di rilevare e descrivere i fenomeni religiosi in Italia e nel mondo; è vice-presidente dell’APSOR (Associazione Piemontese di Sociologia delle Religioni) e vice-responsabile nazionale di Alleanza Cattolica.
Benedetto XVI ha rievocato nel 2009 il «cortile dei gentili» del Tempio di Gerusalemme da cui Gesù ha cacciato i mercanti e dove i pagani scontenti dei loro innumerevoli riti si riunivano alla ricerca di un Dio per loro ignoto. Oggi quel cortile e quei gentili ci sono ancora: la pluralità di religioni e miti è aumentata e i mercanti si sono fatti più scaltri e aggressivi. Dopo trent’anni di studi dedicati ai nuovi movimenti religiosi, alle «sette» e all’esoterismo, Massimo Introvigne si ferma a riflettere sul significato delle sue ricerche per la società e per la Chiesa. Non si tratta solo di movimenti organizzati, ma di credenze – come quella nella reincarnazione, diffusa anche tra i cattolici – e di influenze che derivano da romanzi come Il Codice Da Vinci e da film come Avatar. Questi nuovi discorsi, le suggestioni, i percorsi cambiano il panorama religioso ma anche il modo di credere di tanti fra gli stessi cattolici. Che fare, allora? Con il rigore del sociologo e la passione del fedele, alla sequela del Magistero di Papa Benedetto XVI e dei vescovi – di cui sono pubblicati in appendice alcuni testi essenziali – Introvigne invita a diffidare delle soluzioni facili e immediate e ad apprendere la difficile arte del discernimento.
Destinatari
Sacerdoti, fedeli e un ampio pubblico di lettori interessati ad approfondire il tema dei nuovi movimenti religiosi.
L’autore
Massimo Introvigne è un sociologo che ha al suo attivo oltre quaranta volumi, dedicati soprattutto al pluralismo religioso e ai nuovi movimenti spirituali. Dirige a Torino il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), una delle maggiori istituzioni mondiali che si occupano di rilevare e descrivere le presenze religiose in Italia e nel mondo;è vice-presidente dell’APSOR (Associazione Piemontese di Sociologia delle Religioni) e vice-responsabile nazionale di Alleanza Cattolica.
Una merciaia francese del Seicento inventa la Messa nera. Un ministro delle Finanze inglese del Settecento amministra regolarmente l’eucarestia a un babbuino. Autorevoli esponenti cattolici dell’Ottocento si convincono che Satana appare nelle logge massoniche in forma di coccodrillo e suona il pianoforte. Un noto scienziato americano del Novecento si convince di essere l’Anticristo e salta in aria nell’esplosione del suo laboratorio. Tre ragazze italiane nel 2000 sacrificano una suora a Satana. Su questi e molti altri episodi in cui si articola la storia del satanismo – interrogando archivi dimenticati per il passato, e gli stessi protagonisti per il presente – Massimo Introvigne ha indagato per oltre trent’anni. Oggi può riassumere i suoi studi nell’opera di una vita, rispondendo finalmente in modo attendibile a domande che molti si pongono ma che spesso non trovano risposte. Chi sono i satanisti? Quanti sono? Quali riti celebrano? Sono pericolosi? Che cosa fare per allontanare i giovani dal satanismo? Dalla corte del Re Sole alla California della Chiesa di Satana, dalla Francia del secolo XIX ai culti satanici contemporanei di Torino e di New York, dagli Hell-Fire Club alle Bestie di Satana, Introvigne ricostruisce con dovizia di particolari – e con un rigoroso esame di fonti e documenti – la storia del satanismo dal Seicento ai giorni nostri. Come pendant – non meno interessante – alle vicende dei satanisti si disegna un’altra storia: quella delle reazioni sproporzionate che amplificano la realtà del satanismo e ne fanno un incubo collettivo delle nostre notti più oscure, dove in pieno secolo XXI Satana continua a tormentarci con la sua inquietante presenza.
Il simbolo perduto di Dan Brown ha al suo centro i segreti della massoneria, che per lo scrittore statunitense custodirebbe i misteri più profondi della storia del mondo, gli stessi che faticosamente riscoprono gli scienziati moderni e che le oscure forze del “fondamentalismo” religioso vorrebbero tenere nascosti all’umanità. Il simbolo perduto – oltre, naturalmente, a un’avventura mozzafiato costruita per il successo nelle librerie – è insieme un’apologia della massoneria, uno sguardo alla storia delle società segrete che riprende diversi temi del precedente romanzo di Brown Angeli e Demoni, dedicato agli Illuminati, e una ricostruzione delle origini degli Stati Uniti che non sarebbero cristiane ma appunto massoniche e segretamente neo-pagane.
Spesso impreciso e fazioso, il romanziere offre tuttavia l’occasione per un dibattito serio: che cos’è la massoneria? Chi sono i Rosacroce, i neo-templari, gli Illuminati, tutti evocati nei romanzi di Brown? Le società segrete dominano davvero gli Stati Uniti e la politica mondiale? Sono temi che possono fornire materia – e lo hanno fatto – a innumerevoli romanzi e film, ma che possono essere studiati seriamente. I romanzi e i miti in questo libro diventano allora occasione per una grande indagine da parte di uno dei maggiori specialisti internazionali. Un’inchiesta sulla massoneria, gli Illuminati, gli ordini occulti, il loro ruolo dietro le quinte della storia e della politica, negli Stati Uniti e altrove, e sulle ragioni per cui la Chiesa Cattolica di Papa Benedetto XVI mantiene ferma la sua condanna delle società segrete e vieta in particolare ai cattolici di diventare massoni.
Recensione
Il 15 ottobre 2008 a Holland, nell’Ohio, un certo “Joe l’idraulico” ferma l’allora candidato alla presidenza degli Stati Uniti Barack Obama chiedendogli una spiegazione semplice della crisi economica che lo sta rovinando. Forse questo personaggio non si chiama Joe e non fa neppure l’idraulico: ma in America diventa l’icona nazionale di chi si pone domande di fronte a una crisi che non capisce. Che cos’hanno da dire a Joe l’idraulico, Benedetto XVI e la dottrina sociale della Chiesa? Questo testo – scritto a quattro mani da un sociologo e da un economista – vorrebbe rispondere in modo semplice a quesiti che spesso spaventano proprio per la loro complessità, e vorrebbe presentare in tutta la sua ricchezza l’insegnamento sull’economia di Benedetto XVI, la quale culmina nell’enciclica Caritas in veritate. Ne emerge un magistero forte, coerente, chiaro, dove il Papa propone la carità nella verità come l’unica soluzione a una crisi nata dalla cattiva politica, dalla cattiva economia ma soprattutto – e ultimamente – dal peccato originale. È il peccato – originale e attuale – che ha seminato il male nel cuore degli uomini, preparando gli errori e gli orrori delle ideologie e organizzando, oggi, l’ultima sinistra impostura: quella della tecnocrazia, dove una tecnica che si è proclamata indipendente dalla morale nega Dio e cerca di soggiogare l’uomo.
L'Autore
Massimo Introvigne, sociologo, è direttore del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) e reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica. È autore di quaranta volumi in tema di sociologia delle religioni, pluralismo religioso contemporaneo e dottrina sociale della Chiesa.
Piermarco Ferraresi, economista, insegna Economia Industriale ed Economia Pubblica nella sede di Biella dell’Università di Torino. Tra il 2003 e il 2004 è stato consulente della Banca Mondiale sulle politiche previdenziali. È anche presidente della Sace, la società che gestisce l’aeroporto di Biella, socio di Alleanza Cattolica e autore di numerose pubblicazioni in tema – in particolare – di economia della previdenza sociale.
Una lunga battaglia navale di quelle antiche, con sangue, scrosci d’acqua, clamori e grida ovunque. Una battaglia navale che, per di più, si svolge nella notte, "dove nessuno più conosce l’altro, ma tutti sono contro tutti". Non solo: una battaglia navale notturna su un mare che è in tempesta. È questa la metafora che san Basilio (330-379) usa per descrivere la situazione della Chiesa dopo il Concilio di Nicea del 325, e che Benedetto XVI ha evocato due volte a proposito degli anni successivi al Concilio Vaticano II. Che quella del cosiddetto postconcilio sia stata una lunga notte oggi non è più messo seriamente in dubbio da nessuno. Ma che c’entra esattamente con questa notte il Concilio? I suoi testi e documenti ne sono responsabili? Oppure, come insegna Benedetto XVI e come sostiene l’autore di questo volume, i documenti del Concilio sono stati traditi da un’ermeneutica errata e spesso maliziosa? E davvero la notte è scesa solo dopo il Vaticano II? Andava proprio tutto bene in quei decenni preconciliari che qualcuno oggi tende a idealizzare?
Il Brasile, il più grande Paese cattolico del mondo e per anni il centro della "teologia della liberazione" d’ispirazione marxista, offre a Massimo Introvigne, uno dei più noti studiosi italiani di religioni, un punto di partenza originale per riflettere sui decenni precedenti al Vaticano II, sul Concilio e sul postconcilio, seguendo l’itinerario spirituale e dottrinale di Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995) e delle varie associazioni da lui fondate o che da lui derivano, fra cui la TFP, la Società Brasiliana di Difesa della Tradizione Famiglia e Proprietà. Sulla base di una vastissima documentazione in gran parte inedita, Introvigne mostra come un confronto con questo pensatore cattolico brasiliano — che ha avuto e mantiene una grande influenza in tutto il mondo, ma in Italia è spesso conosciuto (quando non misconosciuto) soltanto per sentito dire — può costituire un punto di vista nuovo per comprendere lo scenario storico e sociologico in cui è maturata la crisi nella Chiesa postconciliare, e le prospettive di un suo superamento alla luce del Magistero sul Concilio di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Un nuovo volume nella serie degli ABC che forniscono un primo approccio di base a diversi argomenti spesso difficili da affrontare per la loro naturale complessità.L’ABC offre un quadro complessivo orientando il lettore a comprendere le dimensioni dell’argomento,le fonti,il dibattito aperto e l’insegnamento cattolico sull’argomento. Due grandi esperti come Introvigne e Di Marzio aiutano in questo volume il lettore a conoscere le dimensioni e le caratteristiche del fenomeno dei nuovi movimenti religiosi (NMR): come distinguerli dalle sette, la questione del lavaggio del cervello,le tipologie,i più noti,dai Testimoni di Geova ai Mormoni,dai Children of God a Sai Baba,Dianetics,Scientology,fino alle Bestie di Satana.I libro,che raccoglie i contenuti sotto la formula dell’ordine alfabetico,offre anche i punti fermi per l’interpretazione e l’azione pastorale di fronte a questo fenomeno contemporaneo, oltre che una guida per i possibili approfondimenti.
AUTORI
Massimo Introvigne è nato a Roma nel 1955 e dirige a Torino il CESNUR,il Centro Studi sulle Nuove Religioni,una rete di organizzazioni accademiche internazionali che studiano la nuova religiosità dei nostri giorni.È membro del gruppo «Religioni» dell’Associazione Italiana di Sociologia e vice-presidente dell’APSoR (Associazione Piemontese di Sociologia delle Religioni).È autore di oltre cento articoli pubblicati in collettanee e su riviste scientifiche in dodici diverse lingue,e di quaranta volumi in materia di storia e sociologia dei movimenti religiosi,e ha curato,in collaborazione con PierLuigi Zoccatelli,il monumentale Le religioni in Italia (Elledici,2006).
Raffaella Di Marzio è nata a Chieti nel 1958 ed è Insegnante di Religione Cattolica negli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore dal 1981.Membro del Direttivo della SIPR (Società Italiana di Psicologia della Religione) e del Comitato Scientifico della Rivista Cultic Studies Review:An Internet Journal of Research,News & Opinion,pubblicato dalla ICSA (International Cultic Study Association) e autrice di circa 80 articoli in lingua italiana e inglese pubblicati su riviste specializzate nel settore e formatrice nei corsi di aggiornamento degli Insegnanti di Religione Cattolica in diverse diocesi italiane.È tra i collaboratori del volume Le religioni in Italia (Elledici,2006),sotto la direzione di Massimo Introvigne e PierLuigi Zoccatelli.