Un passo assai oscuro del Libro dell'Esodo narra che Sfora, la moglie di Mosè, circoncise nella notte il proprio figlio, per impedire la morte dello sposo, minacciato da una figura angelica. Tale episodio offre a Gregorio di Nissa, nell'opera dedicata alla vita del Legislatore, lo spunto per proporre una interpretazione, di stampo alessandrino, relativa ai rapporti tra cultura pagana e fede cristiana.