Nina Jablonski è considerata la principale esperta mondiale del colore della pelle. Molto attiva nel campo della divulgazione e nota per il suo infaticabile impegno pubblico contro il razzismo, è stata lei a dimostrare definitivamente che il nostro pigmento superficiale - ritenuto così importante da così tante persone - non è altro che una normale caratteristica biologica in equilibrio tra due spinte opposte della selezione naturale. Ma la pelle è anche il nostro confine col mondo, la prima cosa che si vede di noi. Per questo, nel corso della storia ha assunto un ruolo sociale e culturale fondamentale, che tuttavia ha avuto percorsi tortuosi e affascinanti e non è stato certo né lineare né uniforme nelle diverse epoche e nei diversi paesi. "Colore vivo" indaga in profondità questa storia, così affascinante eppure gravida di conseguenze, e lo fa a partire dalla preistoria fino ai giorni nostri, permettendoci di capire in che modo il tratto più visibile del nostro corpo abbia influenzato le interazioni sociali in modi profondi, complessi e talvolta sorprendenti. Impegnandosi in una disamina di ampio respiro, Jablonski affronta la biologia e l'evoluzione della pigmentazione - analizzando la relazione che intercorre tra la melanina e la luce solare nel complesso equilibrio biochimico del corpo umano -, per poi dedicarsi alla questione sociale e culturale che da sempre è inscindibilmente legata a questa nostra caratteristica. La convinzione che spinge l'autrice in queste pagine è che una conoscenza accurata delle cause biologiche della pigmentazione, unita a quella dei meccanismi sociali che hanno portato alla creazione degli stereotipi più odiosi, sia la base più solida dalla quale si possa partire per contrastare in maniera informata e convincente ogni tendenza razzista nella nostra società.