Josef Erdman, un uomo di mezza età, arriva nella piccola città di Maribor, fra Austria e Slovenia, all'alba del 1° gennaio 1938, per incontrare il suo collega Jaroslav. La permanenza in città, però, si rivela subito una discesa agl'inferi, anzitutto per l'attesa (Jaroslav non arriverà mai), poi per le strane persone con cui Erdman si trova ad avere rapporti (aspiranti nobili, misteriosi proprietari di un'azienda di carta moschicida, alcolisti non meglio identificati, medici che vivono in obitorio, sedicenti artisti, la zoppa dell'ufficio postale in cui aspetta invano un telegramma da Jaroslav), infine per il clima di sospetto (pre-nazista) che vige, per cui lui stesso (con la sua immotivata permanenza in città) viene interrogato dalla polizia, e poi pedinato e controllato. Unica consolazione in tutto ciò: Margherita, moglie di uno degli aspiranti nobili che frequenta, con cui inizia una relazione clandestina, poi scoperta dal marito e dunque interrotta. Poco a poco, la solitudine incalza Josef e la nostalgia della donna lo rende ancora più triste. Non resta che continuare ad attendere: che qualcosa succeda, mentre un'aurora boreale, inaspettata e misteriosa, distende la sua luce opaca su tutta la città.
Prigioniero di se stesso e del suo 'ronzio', prima ancora che delle mura di un carcere, Keber racconta della feroce rivolta nel penitenziario della Livada. In una memorabile sequenza di episodi la narrazione passa in rassegna l'esplosione di rabbia dei detenuti, il sapore acre dell'anarchia, l'altalena di cruda violenza e gioia infantile, quando tutte le regole sono improvvisamente sospese, per concludersi con il terribile ritorno di un ordine spietato e crudele. Ma costantemente i ricordi di Keber scivolano dalla realtà alla fantasia, si inoltrano nelle lande di amori al tempo stesso candidi e sensuali, sovrappongono agli eventi vissuti le gesta antiche della grande storia. È così che la rivolta in un carcere jugoslavo si confonde con la guerra giudaica narrata da Flavio Giuseppe, e la Livada diviene una nuova Masada, la fortezza da cui partì l'insurrezione degli ebrei contro il potente esercito di Roma. Allegoria di ogni rivolta dell'esistenza contro l'oppressione della realtà, 'Il ronzio' è un libro che si interroga sulla condizione dell'uomo, nel solco della più alta tradizione del Novecento. Corredano il volume alcune fotografie di Klavdij Sluban.