Data di pubblicazione: Maggio 2010
DISPONIBILE : NON AL MOMENTO
€ 22,00
La lettura e l'analisi delle nuove superpotenze asiatiche, le interpretazioni economiche e politiche del presente e del futuro di Cina e India, sono state negli ultimi anni numerose ma tutte provenienti da un punto di vista occidentale. Formule come «Cindia» o «la speranza indiana» hanno introdotto un dibattito di grande importanza e popolarità, ma allo stesso tempo hanno evidenziato il limite di una comprensione incapace di colmare la distanza culturale e conoscitiva da una realtà radicalmente nuova e diversa.
Prem Shankar Jha esamina dall'interno i rapporti tra lo sviluppo economico e le trasformazioni politiche e sociali in Cina e India, i conflitti scatenati dal mercato, le prospettive di successo o di fallimento dei rispettivi paesi nel progettare la propria strada verso il futuro. Lo studioso indiano discute e smentisce una serie di luoghi comuni, prima fra tutti l'idea che India e Cina siano in competizione fra loro per dominare il resto del XXI secolo, o per dettare l'agenda dello sviluppo globale. Un'idea alimentata e sostenuta dai media internazionali che amano raccontare l'arrogante e determinata consapevolezza dei nuovi imprenditori di Delhi e Mumbai e la crescente irritazione da parte della leadership cinese verso i successi indiani.
Nel cuore polemico del libro è soprattutto la profezia, diventata moneta comune tra gli economisti e i politologi occidentali, che vuole i due paesi destinati a dominare l'economia globale da qui a cinquant'anni, in base alla loro attuale traiettoria di sviluppo. Prem Shankar Jha mostra come questa eventuale supremazia non si possa dare affatto per scontata, perché entrambe le nazioni sono ancora nelle fasi iniziali della trasformazione da società pre-capitalistiche a società capitalisticamente mature. Una transizione che non prevede dei cambiamenti solo nelle configurazioni economiche ma una profonda ristrutturazione delle relazioni politiche e sociali. Una mutazione che si può a ragione definire epocale, poiché ha bisogno della distruzione del vecchio mondo, della rottura di antichi legami e della stesura di regole innovative, in un processo che genera nuovi vincitori e centinaia di migliaia di nuovi sconfitti, senza dare alle istituzioni sociali il tempo di adattarsi. Con il rischio di una metamorfosi violenta, come in modo analogo ci ha già dimostrato l'evoluzione capitalistica del XX secolo in Europa, una delle epoche piú cruente e disumane della storia dell'umanità.
Prem Shankar Jha ha studiato filosofia, politica ed economia a Oxford, ha lavorato dal 1961 al 1966 per le Nazioni Unite a New York ed è poi tornato in India, dove ha collaborato come editor e giornalista alle pagine del Hindustan Times, del Times of India, dell' Economic Times e del Financial...
La lettura e l'analisi delle nuove superpotenze asiatiche, le interpretazioni economiche e politiche del presente e del futuro di Cina e India, sono state negli ultimi anni numerose ma tutte provenienti da un punto di vista occidentale. Formule come «Cindia» o «la speranza indiana» hanno introdotto un dibattito di grande importanza e popolarità, ma allo stesso tempo hanno evidenziato il limite di una comprensione incapace di colmare la distanza culturale e conoscitiva da una realtà radicalmente nuova e diversa.
Prem Shankar Jha esamina dall'interno i rapporti tra lo sviluppo economico e le trasformazioni politiche e sociali in Cina e India, i conflitti scatenati dal mercato, le prospettive di successo o di fallimento dei rispettivi paesi nel progettare la propria strada verso il futuro. Lo studioso indiano discute e smentisce una serie di luoghi comuni, prima fra tutti l'idea che India e Cina siano in competizione fra loro per dominare il resto del XXI secolo, o per dettare l'agenda dello sviluppo globale. Un'idea alimentata e sostenuta dai media internazionali che amano raccontare l'arrogante e determinata consapevolezza dei nuovi imprenditori di Delhi e Mumbai e la crescente irritazione da parte della leadership cinese verso i successi indiani.
Nel cuore polemico del libro è soprattutto la profezia, diventata moneta comune tra gli economisti e i politologi occidentali, che vuole i due paesi destinati a dominare l'economia globale da qui a cinquant'anni, in base alla loro attuale traiettoria di sviluppo. Prem Shankar Jha mostra come questa eventuale supremazia non si possa dare affatto per scontata, perché entrambe le nazioni sono ancora nelle fasi iniziali della trasformazione da società pre-capitalistiche a società capitalisticamente mature. Una transizione che non prevede dei cambiamenti solo nelle configurazioni economiche ma una profonda ristrutturazione delle relazioni politiche e sociali. Una mutazione che si può a ragione definire epocale, poiché ha bisogno della distruzione del vecchio mondo, della rottura di antichi legami e della stesura di regole innovative, in un processo che genera nuovi vincitori e centinaia di migliaia di nuovi sconfitti, senza dare alle istituzioni sociali il tempo di adattarsi. Con il rischio di una metamorfosi violenta, come in modo analogo ci ha già dimostrato l'evoluzione capitalistica del XX secolo in Europa, una delle epoche piú cruente e disumane della storia dell'umanità.
Prem Shankar Jha ha studiato filosofia, politica ed economia a Oxford, ha lavorato dal 1961 al 1966 per le Nazioni Unite a New York ed è poi tornato in India, dove ha collaborato come editor e giornalista alle pagine del Hindustan Times, del Times of India, dell' Economic Times e del Financial...