
In questo saggio vengono chiamate a raccolta le riflessioni filosofiche di Benjamin, Schmitt, Heidegger, ma anche i contributi poetici di autori come Hölderlin, Celan e Bachmann, per analizzare l'irreparabile trauma che da allora segna lo spazio del nostro abitare sulla terra.
Due tendenze hanno segnato profondamente l’era contemporanea: da un lato la richiesta pressante di una patria, di un’appartenenza collettiva nella quale “sentirsi a casa”; d’altro lato, il fatto che proprio questa richiesta ha portato non solo alle guerre del Novecento, ma alla distruzione stessa ... dello spazio, com’era sino ad allora conosciuto. Questa distruzione si è rivelata in tutta la sua gravità nella creazione dei campi di concentramento e di sterminio, veri spazi d’eccezione nel cuore dell’Europa. In questo saggio vengono chiamate a raccolta le riflessioni filosofiche di Benjamin, Schmitt, Heidegger, ma anche i contributi poetici di autori come Hölderlin, Celan e Bachmann, per provare ad analizzare per la prima volta l’irreparabile trauma che da allora segna lo spazio del nostro abitare sulla terra.