In Olanda sono i giorni angosciosi dell'occupazione nazista, Wim e Marie si sono sposati da poco e vivono come possono la difficile quotidianità. Un giorno però un collega propone a Wim di ospitare e nascondere un ebreo, "di questi tempi lo fanno quasi tutti" dice. Wim e Marie non sono due eroi, sono due persone normali, con tutte le loro paure e le loro insicurezze, e sanno bene che avere un estraneo sotto il proprio tetto per chissà quanto tempo significa entrare in un'intimità rischiosa con il suo destino. Nonostante i dubbi, però, acconsentono ad accogliere quest'uomo di cui conoscono solo il nome, Nico. Dopo un anno di cautele e adattamenti, giornate passate a tendere l'orecchio al minimo rumore sospetto e a sognare la fine della guerra, Nico improvvisamente muore. Per Wim e Marie comincia allora una serie di problemi che li trova drammaticamente impreparati. Cosa fare del cadavere di Nico? E cosa fare quando il cadavere viene scoperto? Inizia a questo punto una strana e imprevedibile commedia degli equivoci, che Hans Keilson compone facendo suonare tutte le corde dei sentimenti, da quelli nobili a quelli meno nobili, con cui Wim e Marie si trovano a fare i conti. Perché la morte inaspettata non solo li priva della ricompensa di poter un giorno mostrare al mondo che hanno fatto la cosa giusta, ma fa scivolare loro stessi nella condizione di perseguitati in fuga, grazie alla quale capiranno per la prima volta, e con ineluttabile intensità, il dramma di Nico.