Potrebbe essere la storia di un'infanzia normale di un bambino degli anni Settanta. Con un po' più di verde a disposizione di oggi, giochi in cortile anziché davanti alla Playstation, merende dai nonni, il miracolo della televisione che diventa a colori, una famiglia allargata presente e variegata... e in parte lo è, anche se poi Hape Kerkeling è diventato un adulto un po' "speciale", forse il più famoso attore comico tedesco. E in parte no, perché nella vita di Hape bambino c'è una cesura segnata da un evento "indicibile": il suicidio della madre. Kerkeling racconta questa storia, che è una storia terribile, ma anche lieta, perché le figure femminili che lo hanno accudito, le nonne e le zie, hanno saputo dargli quell'amore di cui aveva bisogno e quella normalità a cui aveva diritto, e perché fra le macerie del suo "personale dopoguerra" Kerkeling ha salvato, per salvarsi, la sua innata vena comica e l'ha trasformata, da infantile e spensierata, in virtuosismo d'attore.
DESCRIZIONE
«Il Cammino di Santiago è arduo e meraviglioso. È una sfida e un invito. Ti distrugge e ti svuota. E poi ti ricostruisce. Dalle fondamenta. Ti prende tutte le energie e te le restituisce triplicate. Devi percorrerlo da solo, altrimenti non ti svela i suoi segreti.»
È una nuvolosa giornata di giugno quando Hape Kerkeling, comico televisivo, nonché famigerato pigrone e sfondatore di divani, decide di lanciarsi in quella che ritiene un’impresa folle, ma che sente di dover tentare. E così, armato di uno zaino che pesa undici chili, del bastone del pellegrino e di un paio di pedule, Kerkeling si avvia lungo il Camino Francés che, dopo più di ottocento chilometri attraverso i Pirenei, i Paesi Baschi, la Navarra, la Rioja, la Castiglia-Léon e la Galizia, lo condurrà proprio davanti alla cattedrale di Santiago di Compostela. Leggero e profondo, ironico e serissimo, un diario imperdibile sulla più famosa via spirituale d’Europa.
L'AUTORE
Hape(Hans-Peter)Kerkeling è nato a Recklinghausen, in Germania, nel 1964. Ha incominciato da ragazzo a lavorare in radio e a diciannove anni è passato con successo alla televisione come comico. Per vent’anni ha lavorato per le maggiori emittenti televisive e radiofoniche facendo ridere milioni di persone e ha anche inciso un disco con la sua band finché, nel 2001, ha deciso di intraprendere il Cammino di Santiago un po’ per sfida con se stesso, un po’ per curiosità.
È una nuvolosa giornata di giugno quando Hape Kerkeling, comico televisivo e soprattutto notorio pigrone, decide di lanciarsi in quella che ritiene un’impresa folle, ma che «sente» di dover tentare: armato di uno zaino che pesa undici chili, del bastone del pellegrino e di un paio di pedule, Kerkeling si avvia lungo il Camino Francés che, dopo più di ottocento chilometri attraverso i Pirenei, i Paesi Baschi, la Navarra, la Rioja, la Castiglia-Léon e la Galizia, lo condurrà proprio davanti alla cattedrale di Santiago de Compostela.
Con curiosità e senso dell’umorismo, Kerkeling osserva e descrive in un diario puntuale posti remoti e affascinanti; racconta i suoi incontri con gli abitanti del luogo e con i pellegrini; annota i silenzi e le conversazioni, il senso di estraneità e di comunione con gli occasionali compagni di viaggio, la spossatezza e il dubbio, il bisogno di essere aiutato e la disponibilità ad aiutare, l’amicizia e quegli istanti sorprendenti – che lo ripagano di tutte le difficoltà affrontate – in cui si è sentito più vicino a Dio.