Secondo Winston Churchill la democrazia è «il peggior sistema di governo a eccezione di tutti gli altri». Un’affermazione paradossale per dire che è invece il sistema migliore, quello che offre maggiori garanzie di uguaglianza e di giustizia per tutti. Eppure in America, così come in altri paesi, la democrazia sembra avere perso attrattiva. E se la vittoria elettorale di Donald Trump è un segno evidente di questo stato di cose, molti altri sintomi, meno clamorosi ma non meno preoccupanti, si erano manifestati da tempo. Come siamo potuti arrivare a questo punto? E soprattutto, cosa possiamo fare per arrestare il declino della democrazia? Per trovare una risposta a questo interrogativo Philip Kotler, padre del marketing moderno, ha provato a immaginare che la democrazia sia un prodotto e che noi cittadini ne siamo i consumatori disaffezionati. Ha individuato quelli che a suo avviso sono i quattordici punti deboli del «prodotto» e ha cercato di proporre soluzioni per renderlo nuovamente interessante ai nostri occhi; nel contempo, ha offerto una lucida riflessione sulla politica e sulla società americane che – come sottolinea Federico Mioni nell’introduzione all’edizione italiana – aiuta a capire perché anche in Italia il populismo rischi di avere la meglio sulla democrazia.
Definito dal «Financial Times» uno dei quattro pensatori di management più autorevoli di tutti i tempi, Philip Kotler è professore di International Management alla Kellogg School of Management della Northwestern University di Evanston, Illinois. Ha dato un contributo importantissimo alla strutturazione del marketing come disciplina scientifica ed è autore di numerosi volumi, molti dei quali tradotti in italiano: il suo «Marketing Management» (la cui prima edizione risale al 1967) è uno dei testi più autorevoli nella letteratura manageriale, e tuttora un grande punto di riferimento. Kotler ha anche avviato fra i primi le ricerche sul «marketing sociale». Ha svolto numerosissime attività di consulenza per le multinazionali più importanti del mondo e per molte altre imprese.
Federico Mioni è il direttore di Federmanager Academy e docente alla Link Campus University (Roma). Ha condotto ricerche presso le Università di Princeton e della Virginia, la Library of Congress di Washington e la Massachusetts Historical Society di Boston, è stato Visiting Professor presso la John Marshall Law School di Chicago e docente all’Università di Parma. Autore e/o curatore di una ventina di saggi e volumi, ha vinto il Premio Roberto Ruffilli e il premio del Centro di Studi Americani di Roma.