Il fulgido e rassicurante benessere dell'Occidente convive da sempre, ignorandola colpevolmente, con la sua metà oscura, fatta di inquinamento ambientale, spaventosi squilibri sociali ed economici, povertà inaccettabile. Il sistema, però, dice Philippe Kourilsky, così non può reggere: i cedimenti strutturali che si avvertono ovunque denunciano la necessità di un cambiamento radicale. Ma non si tratta di sostituire un sistema economico o politico con un altro, o di generici appelli alla moralizzazione e alla generosità per i più svantaggiati. Il cambiamento deve essere più profondo, e investire l'individuo prima ancora che la società. "mi sembra che sia giunto il tempo di dare all'altruismo il posto che gli spetta" scrive Kourilsky. Un libro forte come un pugno allo stomaco; un richiamo potente alla responsabilità, personale e collettiva, che nel torpore generale della nostra epoca è una rigenerante doccia fredda. Prefazione di Amartya Sen.
La crisi non è solo economica: è soprattutto sociale e politica. Per troppi la libertà non è neppure mai una speranza, a causa della povertà estrema in cui sono stati condannati a vivere e di malattie che in realtà sarebbe facile prevenire e curare. Il liberalismo economico sfrenato è sul punto di crollare sotto il peso delle insostenibili ingiustizie che ha creato. Il tutto è destinato a peggiorare: lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali, per esempio, da tempo saccheggiate e compromesse, si prevede aumenterà ancora per rispondere alle necessità di crescita dei paesi in via di sviluppo, con notevoli conseguenze anche sul clima e sull'inquinamento. Per far fronte a questa situazione è necessario allora raccogliersi di nuovo intorno a valori comuni condivisi. A salvarci sarà l'altruismo individuale, insieme alla pratica politica del liberalismo altruista, di cui Philippe Kourilsky offre in questo libro il manifesto