"Il recupero di un atteggiamento sapienziale, in mezzo a un così vasto groviglio di sciocchezze e di superficialità ovunque diffuse, costituisce per l'essere umano non solo un riparo protettivo ma, più profondamente, uno sprone e un'incalzante sollecitazione di benefico effetto per sé e per gli altri". (dalla Prefazione). Le riflessioni antiche del libro della Sapienza suonano tonificanti anche oggi al fine di riscoprire le linee orientative per un costruttivo vivere umano nella docilità alla Parola di Dio: portano infatti uno sprazzo di luce e di speranza, di risveglio e di rinnovamento. Il tema mette in campo un aspetto antropologico (la struttura profonda dell'uomo), un aspetto teologico (la presenza di Dio nel sentire dell'uomo), un riferimento cristologico (Gesù, il giusto per eccellenza) e un dinamismo escatologico (l'esito finale dello scontro tra bene e male nella storia). Sono le quattro prospettive che vengono sviluppate nello spiegare l'"unità tematica" del giusto e dell'empio, presente all'inizio del Libro della Sapienza e largamente utilizzata nella liturgia.