Il parto è certo una nuova fase della vita per la donna, alla quale spesso essa è impreparata, priva com'è di modelli comunitari e familiari tipici delle società del passato e priva d'altro canto di una specifica e competente assistenza da parte del settore pubblico di uno stato moderno. Non ci si meraviglia della crescita statistica delle depressioni post-partum, dei casi di rifiuto psicologico o fisico dei neonati da parte delle madri, delle crisi tra la donna e il suo partner che arrivano a conclusione (con una separazione o con un divorzio) generalmente un anno dopo la nascita di un figlio ma che si creano e affondano le radici nel periodo immediatamente seguente la nascita di questo, come effetto di un'elaborazione e una maturazione incompleta, di una depressione non veramente superata.