Giugno 1983. L'Italia è sconvolta dalla notizia della scomparsa di una ragazzina di quindici anni, cittadina del Vaticano. Col passare dei giorni la tensione sale e le false piste si moltiplicano: telefonate anonime, ipotesi di terrorismo internazionale, registrazioni e calunnie... Intanto, nella mala romana sembra scoppiato il caos: dopo il furto nel caveau di una banca, la violenza si spande incontrollata, un'escalation di sparatorie e ammazzamenti tra bande un tempo alleate e ora, forse, prossime alla guerra. Il detective Alfonso Stellati è l'unico che potrebbe trovare il bandolo della matassa, ma sopra di lui si agitano uomini di potere disposti a tutto per insabbiare le indagini: magistrati collusi e boss intoccabili, fino a raggiungere le alte sfere della Chiesa. Con una scrittura serratissima, Lugli e Del Greco si confermano due fuoriclasse del noir e ripercorrono uno dei casi più misteriosi di sempre, una storia che ancora oggi ci sorprende e lascia più interrogativi che risposte.
La mattina del 2 novembre 1975 il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini viene ritrovato vicino alle baracche dell'Idroscalo di Ostia. Marco Corvino, giovane praticante di «Paese Sera», grande ammiratore dello scrittore, è sconvolto dalla notizia. Vorrebbe occuparsene per il giornale, ma è ancora alle prime armi e nessuno gli dà credito. Il cronista decide allora di lanciarsi in un'inchiesta solitaria e non autorizzata che lo porterà a scoprire i tanti lati oscuri della vicenda e le incongruenze della versione uffciale. Verrà a contatto con ambienti e personaggi equivoci e pericolosi e rischierà in prima persona, inoltrandosi in una fitta rete in cui niente è quello che sembra. Dietro le ombre di ogni vicolo, infatti, si nascondono verità oscure. Una storia che si ispira a un caso ancora da chiarire.
Omar Gentile, "colonnello" di una formazione di estrema destra e Pietro Salis, conosciuto come "er Cattivo", boss indiscusso della criminalità del litorale romano: non hanno nulla in comune, né ideali, né obiettivi, né stile di vita. È un furto in banca da quaranta miliardi, realizzato a metà degli anni Ottanta, a segnare l'inizio di un sodalizio criminale tra i terroristi neri e i criminali di Ostia. E a dare il via a una catena di omicidi, attentati e ricatti che andrà avanti per più di un decennio, attraversando una delle fasi più drammatiche e sanguinose della storia italiana e della Capitale, funestata da una malavita spietata e aggressiva e dalla tragedia degli anni di piombo. Partendo da un reale fatto di cronaca, Antonio Del Greco e Massimo Lugli mettono in scena l'affascinante e violenta storia della "grande mala": la sua nascita, l'ascesa e il cambiamento di un gruppo criminale che ancora oggi domina incontrastato sulla scena di Ostia e di Roma.
Roma, 19 febbraio 1988. Un cadavere smembrato e carbonizzato viene rinvenuto in una discarica della Magliana, zona popolare alla periferia della capitale. Il corpo presenta segni di orribili, raccapriccianti torture, e le indagini partono immediatamente, coinvolgendo la squadra mobile e Angela Blasi, una giovane ispettrice al suo primo caso nella sezione omicidi. L'inchiesta, per la polizia, si prospetta tutto fuorché semplice. Una volta identificata la vittima, le tracce portano a un insospettabile: il proprietario di una toeletta per cani. La storia vera del Canaro della Magliana è rivista in forma di romanzo da Antonio Del Greco, il funzionario di Polizia che lo arrestò e lo fece confessare, e Massimo Lugli.
«Le case dei ricchi e le baracche, le violenze criminali, quelle politiche, l'aspetto sconosciuto di una metropoli.»
Corrado Augias
La storia di Lupo comincia in una Roma ricca e borghese, tra splendide ville, domestici in livrea, abiti firmati. Poi un giorno, annoiato da un’esistenza vuota fatta di lusso e ipocrisia, il giovane Lapo decide di fuggire e abbandonare la famiglia: vuole scoprire la vita della strada, la vita vera. Così il piccolo e viziato Lapo diventa Lupo, barbone, senzatetto, ladro. Sotto l’ala protettrice di Tamoa ha inizio il suo viaggio nel ventre della capitale, alla scoperta di un’umanità diversa, nascosta, sommersa nel fango e nel buio: una Roma notturna e violenta, fatta di gente che vive nell’ombra, che tra furti, prostituzione e aggressioni lotta ogni giorno per la sopravvivenza. Nei due romanzi (L’istinto del Lupo - finalista al premio Strega 2009 - e La legge di Lupo solitario), la penna tagliente e appassionata di Massimo Lugli ricostruisce la storia a tinte forti di una vera e propria discesa nell’inferno metropolitano, tra personaggi memorabili per nobiltà o viltà d’animo, fame, freddo, inganni, perversioni di ogni genere, ma anche inaspettati spunti poetici.