L'autore in questo breve saggio focalizza l'attenzione sulla figura del padre del nostro tempo, coniugando l'esperienza personale di paternità e professionale di psicoterapeuta. Conduce il lettore, con delicatezza e progressione, verso la comprensione del volto del Padre Celeste dimostrando che Dio è un modello raggiungibile di ogni paternità, per l'oggi e per sempre. Una progressione che diventa bene grande, desiderabile e necessario, una conquista indispensabile per il futuro dell'umanità.
"La calunnia è un vero e proprio ciclone, che nasce dall'odio e dalla cattiveria, dall'invidia e dalla gelosia e che lentamente distrugge nell'intimo il genere umano: perciò la sua forza, come ha inteso riflettere l'autore in questo contributo, si abbatte in ogni ambiente sociale, investendo tanto quello civile, quanto quello ecclesiale." (Dalla presentazione di S.E. Mons. Enrico dal Covolo)
L'autore, in una miscellanea di argomenti, desidera coinvolgere i lettori in una riflessione su alcuni temi caldi di questo tempo e lo fa con un linguaggio fruibile. Egli focalizza principalmente le ideologie dell'occidente e spazia dall'antropologia filosofica, toccando argomenti di etica, geopolitica, ecologia e psicologia dell'educazione che, pur non essendo il proprio campo specifico di azione, hanno attirato la sua attenzione in questi ultimi anni. Il quadro globale rappresentato può assumere una valenza negativa e drammatica, ma l'obiettivo dell'autore è di sollecitare, attraverso questo crudo spaccato, la riflessione sull'uomo occidentale di questo tempo e porre l'accento sulla necessità di una rapida inversione di rotta che blocchi il degrado sociale, ecologico e morale di un'umanità che appare allo sbando.
In questo testo l'autore desidera in primo luogo esprimere i sensi della più profonda riconoscenza verso chi, con grande coraggio e abnegazione, si pone al servizio della Chiesa assumendosi il grave onere di dare corso alla volontà di Dio nel grande mistero della chiamata. Soprattutto verso coloro i quali con santa umiltà, a un certo punto, scompaiono dalla scena collocandosi in quel benemerito consesso dei "profeti nell'ombra". In secondo luogo si propone di offrire una risposta organica e sistematica alle innumerevoli domande poste dai Vescovi e dai Formatori di Seminari o Istituti Religiosi, sia maschili sia femminili, che si è sentito rivolgere in tanti anni di servizio alla Chiesa. In questo saggio ha cercato di raccogliere in un modello unificatore e armonizzante i criteri di attenzione alla dimensione umana dei candidati al Sacerdozio ed alla Vita Consacrata così importante in questo tempo di grande fragilità della persona. Coglie anche l'occasione per porre l'accento su quali possono essere i rischi di colpevoli disattenzioni del discernente (qualunque sia la posizione nella gerarchia ecclesiastica o religiosa) soprattutto quando i segni contrari appaiono evidenti e ineludibili. In definitiva l'obiettivo principale del saggio è di sconfiggere la superficialità e il pressapochismo, per sostituirli con un attento, paziente e oculato processo di conoscenza della persona...
L'esperienza psicologica maturata dall'autore in più di trent'anni di professione e di ascolto anche in altri ambiti, lo ha convinto che la maggior parte delle gravi problematiche in cui sta incorrendo il mondo occidentale vanno ricondotte alla pericolosissima frattura che si è creata tra l'uomo e la donna, tra il maschile e il femminile. Con il presente saggio l'autore cerca di promuovere l'inversione di questo processo partendo da un "gareggiare in stima reciproca" piuttosto che da un avvilupparsi in un mutuo e sterile meccanismo di colpevolizzazione. L'accostamento tra la donna laica e la donna consacrata è voluto e dettato dall'esperienza che dice che se non c'è la gioia della propria identità personale la vita non può che essere mortificata, sia nel matrimonio che nella scelta verginale. Poiché non si può parlare di donna senza parlare dell'uomo, quale suo ineludibile interlocutore e viceversa, il maschile viene spesso chiamato in causa. Per questo motivo il libro non è "per le donne", bensì "verso le donne e verso gli uomini di buona volontà", perché siano gli apripista di un rinnovato e quanto mai auspicabile concerto "a quattro mani".
In questo breve saggio l'autore si propone un triplice obiettivo. Il primo riguarda la chiarificazione di alcuni termini andati arbitrariamente in disuso e che sviano dalla corretta conoscenza del fenomeno. Il secondo è quello di proporre un modello interpretativo della pedofilia che non tenga solo conto delle situazioni prossime agli eventi criminosi, ovvero quelle a ridosso dei fatti, bensì quelle remote, che non sembrano avere nulla a che fare con i gesti ed i comportamenti di chiara matrice patologica. Questi comportamenti entrati nello stile di vita di tutti vengono sottovalutati e tolgono al bambino la sana attenzione derivante da un?educazione serena ed equilibrata. Essi richiedono l'attenzione simultanea di tutti coloro i quali, a vario titolo, ruotano attorno al bambino ed alle sue necessità tra cui in primo luogo la protezione dalle insidie del mondo. Il terzo obiettivo è quello di indurre nel lettore un sano protagonismo che prenda il suo inizio da una revisione personale dello stile di vita, del proprio comportamento quotidiano e dei valori. In tal senso le sollecitazioni che provengono dal modello presentato in questo saggio miranti l'individuazione delle cause remote, si basano sull'assioma che tutti noi possiamo avere una qualche responsabilità, oppure possiamo dare un contributo determinante alla soluzione.
In questo testo l'Autore vuole riportare all'attenzione dei sacerdoti e dei consacrati la situazione reale del mondo vocazionale della Chiesa del nostro tempo.