Le tre virtù teologali, fede, speranza e carità, sono esclusive del cristiano; altre, come le virtù cardinali, già note e anche praticate dagli antichi saggi pagani, completano la vita cristiana. Queste ultime, tuttavia, spesso sono state considerate soltanto in prospettiva filosofica, poco invece alla luce del Vangelo. Illuminarle con la parola di Dio, come fa Bruno Maggioni, dà ad esse un colore e un calore particolari, perché il fondamento non sta solo nella ragione.
E ancora, proprio dalle pagine evangeliche vengono poste in risalto altre virtù importanti per la formazione del cristiano: l’accoglienza, il dialogo, il discernimento, nonché l’attesa del ritorno del Signore. È questa infatti la grande novità del Nuovo Testamento. Qohelet diceva: «Nulla di nuovo sotto il sole», tutto è vecchio... Ma ora non è più così. Nel mondo c’è qualcosa di nuovo: Dio si è “incarnato” nel nostro mondo e ci insegna che la “novità” che non viene mai meno è l’Amore. La gioia di essere amati, la capacita a nostra volta di amare: ecco quello che dà senso alla vita e rende il cristiano veramente adulto.
Destinatari
Religiosi, ma anche tutti i cristiani.
Autore
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, è docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, e di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.Autore di numerose pubblicazioni, tra i suoi libri ricordiamo: Un Dio fedele alla storia. L’esperienza spirituale nella Bibbia (edizioni San Paolo, 2009), Pregare in Spirito e verità. La preghiera secondo la Bibbia (edizioni San Paolo, 2009, con Raniero Cantalamessa), inoltre insieme a Mons. Gianfranco Ravasi ha curato la Bibbia Via Verità e Vita (San Paolo).
Vangelo, chiesa e politica: non è facile porre in corretta relazione questi tre termini. Si rischia di farne una lettura sbilanciata. Don Maggioni affronta il complesso argomento con la competenza del biblista, con l’esperienza di chi ha vissuto in prima persona le vicende della chiesa che è in Italia, con la sapienza e la libertà dell’uomo di fede. È un saggio quanto mai attuale che può aiutare i credenti a orientarsi tra silenzi pavidi, interventi interessati e grida settarie.
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, ha studiato teologia e scienze bibliche alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Docente presso l’Università Cattolica di Milano, è direttore de «La rivista del clero italiano». Ha pubblicato con Àncora numerosi saggi di esegesi e teologia biblica, fra cui Era veramente uomo, La difficile fede, La speranza ritrovata, I personaggi della Natività, La cruna e il cammello, Al pozzo della Parola (Anni A-B-C), Alle radici della sequela e il libro-intervista La Parola che appassiona (con Saverio Xeres). Con Gregorio Vivaldelli ha curato La Bibbia Àncora.
"Dio nessuno lo ha mai visto" è un versetto del vangelo di Giovanni (1,18) che parla di un'esperienza universale. Chi infatti potrebbe affermare di aver visto Dio? Dove quindi se ne può fare esperienza in modo da poter dire: è lì. L'evangelista Giovanni non ha dubbi: "proprio il Figlio, lui lo ha rivelato". Nella vicenda storica concreta di Gesù si può vedere Dio all'opera, così come egli veramente è, oltre ogni immaginazione dell'uomo, oltre ogni suo travisamento. Perché è facile attribuire a Dio quelle cose sono pure proiezioni dei desideri o delle paure o dei pensieri umani. E la caratteristica distintiva della manifestazione di Dio è la carità. Tutta la vita di Gesù, i suoi incontri, le sue parole, i suoi gesti, le sue scelte, sino a quella finale della morte in croce irradiano la carità e dicono: Dio in se stesso è così; non si deve immaginare nient'altro a proposito di lui, nessun'altra intenzione che quella dell'amore. Attraverso questo angolo di interpretazione il noto biblista Bruno Maggioni rilegge il vangelo di Giovanni e le sue lettere, mostrando, con i toni chiari e suggestivi di cui è capace, come Dio possa essere visto in ogni gesto concreto e semplice che l'amore degli uomini esprime. In questo sta l'originalità del cristianesimo e insieme la sua valenza universale: si tratta infatti di un linguaggio a tutti accessibile.
Scena dopo scena, i racconti della passione e della risurrezione di Gesù di Nazareth nel vangelo di Matteo.
Uomo affascinato dalla Parola, uomo di profonda umanità, uomo capace di ascolto, uomo senza confini... è il Prete. Una testimonianza appassionata del biblista Bruno Maggioni.
Luca testimonia la maturazione storica della comunità impegnata a vivere la radicalità del Vangelo nella quotidianità della vita.
L’identità di troppi cristiani è «liquida ». La vita consacrata, considerata per secoli la roccaforte della Chiesa, è in affanno. Don Maggioni propone come principale rimedio a questo stato di crisi generale il ritorno alle radici della sequela. L’identità di Gesù è alla base dell’identità del discepolo che, a sua volta, si riflette nell’identità del consacrato. «Nel percorso di questo libro il discepolato (e di conseguenza la vita consacrata) sembra restare in controluce, quasi in ombra. Ma non c’è luogo più luminoso dell’ombra di Gesù» (dal Capitolo primo).
Scena dopo scena i racconti della passione e della risurrezione di Gesù nel Vangelo di Luca. È il volto ''nuovo'' di Dio: il volto della dedizione crocifissa ma non sconfitta. Fra i due momenti – di Gesù di Nazaret e il Signore risorto – vi è un rapporto di profonda continuità, come tra ciò che è nascosto e ciò che è svelato. La risurrezione è la verità della croce.
Molti i volumi editi finora che hanno affrontato il lato divino di Gesù: i suoi miracoli, la sua Risurrezione, il suo amore per tutti, spesso a scapito però della dimensione umana.
E sta qui l’originalità del nuovo volume di mons. Maggioni, uno dei massimi esperti di Bibbia e di divulgazione della Parola: analizzare i brani dei Vangeli che meglio descrivono i tratti dell’umanità di Gesù e offrirli alla meditazione del lettore.
Per dirla con le parole dell’Autore, dalla lettura del libro emerge che “L’umanità di Gesù ha un valore teologico irrinunciabile, perché è la “trasparenza” del volto di Dio, non l’involucro che lo nasconde. I tratti umani di Gesù - la storia concreta e precisa che egli ha vissuto, le sue scelte, i suoi comportamenti e i suoi sentimenti - sono importanti non soltanto per conoscere l’uomo Gesù né soltanto per conoscere il progetto di uomo che egli ci ha offerto, ma per conoscere - e non è un paradosso - il lato divino della sua persona”.
La Bibbia conosce, dalla prima all’ultima pagina, un apprezzamento radicale per il mondo e la vita. Dio stesso, nel racconto della Genesi, manifesta compiacimento per la creazione, in particolare davanti ad Adamo («e vide che era cosa molto buona»). È quanto accade anche agli inizi di ogni vita umana, quando essa appare gravida di un futuro promettente. Ma è esperienza di ogni uomo che questa promessa prima o poi venga smentita: la vita è continuamente esposta alla precarietà ed è comunque destinata al declino e alla fine. La contraddizione è espressa con forza dall’immagine del Salmo 90, che dà il titolo al libro: «L’uomo è come l’erba: al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca». Se questa è la condizione umana, sorge un interrogativo a proposito di Dio, che la Scrittura mette in bocca a Giobbe, simbolo universale del dolore innocente: «Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte: vorresti ora distruggermi?». La Bibbia non è affatto imbarazzata nel dare eco a questo dubbio che spesso il cuore umano nutre a proposito di Dio. E tuttavia mostra, più forte del dubbio, la fiducia in Dio, nella sua cura di quella fragilissima creatura che è l’uomo e del suo insopprimibile desiderio di vita. È dentro questa tensione tra precarietà umana e fedeltà di Dio che si muove Bruno Maggioni, in aderenza alla logica originale della Bibbia: le sue oneste pagine sono attente a non attenuare né l’una né l’altra in nome di un qualche schema teologico intenzionato a far quadrare i conti. La domanda ostinata sulla caducità dell’uomo imprime alla ricerca dell’uomo biblico un dinamismo nel quale si è fatta strada l’attesa di qualcosa di più, di una soluzione che tocca a Dio svelare oltre la barriera della morte. Nella storia di Nazareth avviene l’inimmaginabile: al Figlio, che fiduciosamente consegna la propria vita nelle mani del Padre, Dio risponde con la Risurrezione. Anche a noi, nel Figlio, diventa possibile abbandonarci al ‘Dio affidabile’. Non soltanto nell’ultimo passaggio, che cessa di apparire un salto nel buio, ma in ogni momento della vita, circondato da un mistero che sostiene e custodisce, come promesso dalla Parola delle origini.
Bruno Maggioni è nato nel 1932 a Rovellasca (Como) e dal 1955 è sacerdote della diocesi di Como. Ha studiato Teologia e Scienze bibliche all’Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. È docente di Introduzione alla Teologia presso l’Università Cattolica di Milano. Autore di numerosi libri, con Vita e Pensiero ha pubblicato: Le parabole evangeliche (1992), Padre nostro (1995), La pazienza del contadino (1996), La brocca dimenticata (1999), Davanti a Dio (2 voll., 2001-2002), Il seme e la terra (2003), Un tesoro in vasi di coccio (2005), Come la pioggia e la neve (2006).