II romanzo è ambientato in parte nel Settecento, in parte nel secolo scorso. Narra le vicende che portarono alla ripresa dei lavori del Santuario di Vicoforte: costruzione della cupola ellittica (1728-1732) ad opera dell'architetto Francesco Gallo e realizzazione, del pittore veneto Mattia Bertoloni, degli affreschi della cupola, nel 1748. Alle vicende, talora avventurose, dei due artisti si alterna la storia di una classe del seminario di Mondovì, alla quale, negli anni Cinquanta, furono affidate ricerche sull'architetto e sul pittore, dal docente di arte, Nino Carboneri, illustre studioso del Barocco piemontese. Il titolo si riferisce alla folla di angeli che popola gli affreschi e anche (con allusione parzialmente antifrastica) agli studenti che "volano via" dal collegio religioso.
Questo saggio sul Decameron propone una serie di ricette della tradizione fiorentina e talvolta, a seconda dello sfondo narrativo, anche di altri luoghi (Piemonte, Romagna, Borgogna) collegate alle novelle; ma intende anche stimolare alla lettura del capolavoro di Boccaccio, forse più famoso che frequentato. Esso è presente nelle biblioteche degli italiani, ma si ignora quanti lo abbiano letto tutto intero, andando oltre le novelle incontrate per dovere scolastico. E allora questo libretto vorrebbe indurre il lettore di, oggi a riprendere in mano l'opera che, come i veri "classici", è sempre attuale, perché rappresenta realisticamente il mondo degli uomini; narra una serie di vicende di volta in volta leggere o tragiche, avventurose o quotidiane, appassionate o ironiche, tenere o crudeli; crea personaggi che si affollano intorno a noi e ci somigliano, in quanto tesi (come sempre e dovunque gli esseri umani) alla ricerca della felicità. I passi inseriti mostrano come le difficoltà legate alla lingua trecentesca siano superabili e abbiano il loro premio nella scoperta di un mondo piacevole e cordiale, libero e disinibito, nell'incontro festoso con individui di ogni genere, ambiente e livello sociale, ciascuno a suo modo espressione della bonaria e sorridente umanità del narratore.