Seconda edizione Dopo il test radiocarbonico del 1988, gli scienziati responsabili si fecero fotografare con la data medievale scritta alla lavagna e seguita da un punto esclamativo; ora, il punto esclamativo deve essere riferito a una data del I secolo dopo Cristo. Fra le novità più interessanti risulta non solo che, in base a nuovi metodi di datazione meccanica e chimica, la Sindone è compatibile con il periodo in cui Gesù di Nazareth visse in Palestina, ma che fu anche un modello per l’iconografia numismatica bizantina a partire dal 692 d.C. Infatti chi incise le monete in quegli anni aveva appena sette probabilità su un miliardo di miliardi di coniare quel particolare volto di Cristo senza avere visto l’immagine sindonica. Gli studi scientifici sulla Reliquia fino ad oggi non riescono a fornire risposte conclusive sia sull’identità dell’Uomo che vi fu avvolto, sia sulla dinamica di formazione dell’immagine ivi impressa. La scienza umana deve ammettere i suoi limiti, ma gli studi continuano anche per sfatare ipotesi assurde ed errate conclusioni. Il libro non solo affronta questi temi in modo scientifico e il più possibile oggettivo, ma alla portata di tutti, conducendo anche il Lettore attraverso nuovi percorsi di ricerca.
Note sull'autore
Giulio Fanti è professore associato di Misure Meccanichee Termiche presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova. Dopo un’esperienza di strutture spaziali, anche di satelliti al guinzaglio e di analisi di immagini, ha indirizzato dal 1997 il suo interesse verso la Sindone per colmare alcune lacune soprattutto in riferimento all’immagine corporea ivi impressa, che risulta tuttora scientificamente inspiegabile. È stato il responsabile di progetti di ricerca universitari riguardanti la Reliquia più importante della Cristianità ed è a capo da più di 10 anni del gruppo Shroud Science. È autore di più di 170 lavori scientifici pubblicati anche su riviste internazionali. Sulla Sindone ha scritto otto libri e più di 50 lavori scientifici; è stato editore invitato per uno speciale scientifico sulla Sindone e relatore di numerose tesi di laurea in Ingegneria Meccanica. Pierandrea Malfi, è nato e vive a Venezia. Ha conseguito con lode la laurea magistrale in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Padova, discutendo una tesi sulla datazione meccanica di fibre tessili i cui risultati sono anche in pubblicazione su una rivista scientifica internazionale. Ha allestito e informatizzato il Museo di strumenti antichi di fisica “Antonio Maria Traversi” del liceo classico Marco Foscarini di Venezia, di cui è curatore scientifico da 10 anni.
Dopo il test radiocarbonico del 1988, gli scienziati si fecero fotografare con la data medievale scritta alla lavagna e seguita da un punto esclamativo; ora il punto esclamativo deve essere riferito a una data del I secolo dopo Cristo...