"La straordinaria persistenza della famiglia nella storia non va intesa come il passivo residuo di uno stato di cose originario, ma si spiega soltanto se vista insieme alla sua altrettanto straordinaria capacità di mutamento"
La separazione tra pubblico e privato tende ormai a scomparire. Le scelte relative alla vita e alla morte, come al corpo e alla sessualità, escono dalla sfera privata e sembrano richiedere una stipulazione pubblica, non solo in termini giuridici, ma anche etici. In tale contesto, le religioni si trovano oggi ad esercitare una forte leadership culturale, per la loro capacità di fornire risposte rassicuranti a domande diffuse che riguardano temi come verità, bene comune, identità individuale e collettiva. L'etica laica, che non fonda i suoi argomenti sulla tradizione o su una presunta legge di natura, e cerca principi pratici condivisi, è sfidata a dare a sua volta risposte, se non rassicuranti, ragionevoli e convincenti. Vincere questa sfida comporta ripensare la laicità andando oltre il quadro mentale del Novecento e l'esausto dibattito tra laici e cattolici. Al modello neutralista, quando non decisamente antireligioso, della laicità statale va preferito un modello di laicità inclusiva, aperta alle manifestazioni religiose, incentrata sull'eguale libertà degli individui, consapevole dell'ormai ineludibile pluralismo religioso ed etico delle nostre società. Una laicità che è soprattutto una virtù morale e politica dei cittadini, oltre che un principio costituzionale. Quella che va allora esplorata, secondo quanto ci propongono queste pagine, è la tradizione della tolleranza, intesa come rapporto di reciproco rispetto e eguale dignità.
Claudia Mancina insegna Etica nella Facoltà di Filosofia della Sapienza - Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: "Oltre il femminismo. Le donne nella società pluralista" (Il Mulino, 2002); "Laicità e politica", in "Laicità" (a cura di G. Boniolo, Einaudi, 2006); "Il bene", in "Donna m'apparve" (a cura di N. Vassallo, Codice Edizioni, 2009). E' membro del Comitato nazionale di Bioetica.