Questo libro, mettendo in luce la ricchezza di pensiero e di arte che la civiltà magno-greca seppe copiosamente produrre in Italia meridionale, conferma la necessità, da più voci ripetuta in questi tempi, di custodire fedelmente e promuovere con intelligenza gli Studia Humanitatis per compensare ed integrare il rapidissimo sviluppo tecnologico con un indispensabile e costante richiamo alle radici umanistico-cristiane della nostra civiltà europea. “La tradizione – diceva Gustav Mahler – è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”. E da questo libro si sprigionano fiamme ardenti e bagliori luminosi: sono alimentati dal patrimonio storico-culturale di un mondo, quello magno-greco, cronologicamente lontano ma spiritualmente vicino. E come tale ce lo fa sentire l’autore.