La relazione di dipendenza dall'oggetto varia in funzione dei fattori della relazione d'oggetto originaria (o dell'assenza di relazione). Nel nucleo traumatico di una data condizione di sofferenza l'elemento di dolore del dipendere può presentarsi come centrale e rappresentare la configurazione principale della lesione che organizza o disorganizza le altre posizioni e configurazioni psichiche: tale configurazione principale può funzionare ad un piano che rimane soggiacente e segreto e in modi relativamente indipendenti dalla restante organizzazione psichica...
Con questa raccolta di saggi teorico-clinici gli autori propongono di comprendere i bisogni nati nel campo delle psicoterapie di gruppo settoriali e specializzate in ambito psichiatrico, ospedaliero e associazionistico. Una serie di saggi teorico-clinici mette in evidenza come il lavoro del gruppo, soprattutto omogeneo, fa emergere le rappresentazioni sociali del singolo e del suo gruppo primario, favorendo il processo di oscillazione dagli stati mentali indistinti ai processi di individuazione. I gruppi a composizione omogenea (monosintomatici, monotematici o centrati sui ruoli degli operatori) sono maggiormente impegnati ad elaborare la parte indifferenziata e arcaica della mente, del legame mente-corpo e delle relazioni di gruppo. Inoltre essi attivano la base affettiva del gruppo stimolando i sentimenti di solidarieta e i processi di rispecchiamento e identificazione.
Gli autori, provenienti da contesti culturali e sociali distanti, individuano con modelli diversi la relazione di reciprocita fra mondo primitivo e mondo evoluto. L'universo mitologico e onirico continua nel tempo a riattualizzare e a narrare agli individui e ai gruppi gli eventi remoti dell'origine. In virtu delle loro qualita specifiche sogni e miti fanno da ponte fra differenti epoche o situazioni della mente e creano nel gruppo uno spazio attivo di traghettamento di contenuti sociali arcaici verso il lavoro di soggettivazione del singolo. Gli autori di questo libro, provenienti da contesti sociali e culturali distanti, individuano con modelli diversi la relazione di reciprocita fra mondo primitivo e mondo evoluto e il lavoro di oscillazione creativa che essa realizza all'interno del gruppo, ed esplorano d'altra parte i processi di invasione distruttiva quando tale relazione e priva di uno spazio espressivo.
Il testo considera le teorie psicoanalitiche che più si sono occupate degli aspetti sociali e primitivi della mente, adatte ad ampliare nel gruppo l'ascolto e l'elaborazione e a dotare di senso le esperienze anche drammatiche che comportano le patologie cosiddette "alimentari". Sottolineando la necessità per l'analista di adattare il modello di cui dispone ai bisogni specifici della "posizione" anoressica, l'autrice presenta il gruppo come sistema capace di accogliere e dotare di coesione i pazienti affetti dalle moderne patologie legate alla fragilità psicosomatica e dell'identità.
SENTIRE E`UNA FORMA DI CONOSCENZA... PER SEGUIRE LE AVVENTURE SENSORIALI E INFINITE DEI PAZIENTI, SI PRESENTA IL BISOGNO DI PENSARE CHE OGNI PARTE DEL CORPO HA UNA FUNZIONE IN TALE PROCESSO. Stefania marinelli adotta un metodo che risulta adeguato a cir che vuol fare conoscere: il metodo delle prospettive o dei vertici reversibili. Il vertice da cui viene condotta l'o sservazione, ha un'importanza nel determinare come ci appare la realta che osserviamo. Una montagna vista da punti cardinali diversi puo`essere riconoscibile come la stessa montagna, ma se ne possono avere anche delle vedute cosi`differenti da farla sembrare una montagna completamente diversa. E' possibile utilizzare no n solo un vertice, ma vertici multipli. Nell'ambito della seduta psicoanalitica questa scelta risulta fruttuosa... Cosa sente u na persona che soffre di anoressia? E l'analista, quando gl i racconta come si e`ingozzata e poi ha ripetutamente vomitato? Che cosa sta percependo un paziente che e`venuto in seduta, durante un episodio psicotico acuto? Che succede nel sentire dopo che si e`manifestata una malattia psicosomatica? E nella vertigine? Nello stupore?