Davvero Dio è Buono con i buoni e punisce i cattivi? Talvolta sembra esattamente il contrario. La domanda, velata di accusa, attraversa la fede contraddetta dell'orante alla ricerca del vero volto di Dio e del modo misterioso di attuarsi della sua giustizia. Superata la crisi il salmista canterà la lode di Dio anche nella sofferenza o in prossimità della morte (dalla Prefazione di Donatella Scaiola).
Questa storia è scritta per trasfigurare la storia. Giona è inviato a salvare il Nemico per sovvertire una mentalità, scuotere un mondo di sentimenti feriti, con la sua forza persuasiva e fascinosa, godibile e divertente. La potenza evocatrice e provocatoria del racconto vuole trasformare i lettori e, attraverso di loro, il mondo in cui vivono. Per ebrei e cristiani (e tutti coloro che condividono la saggezza del libro) si profila una missione di riconciliazione in un mondo ferito dalla malvagità e dalla violenza. "Il libro combina un'analisi esegetica storico-critica con una attenta e chiara analisi narrativa. Si aggiunga una grande capacità di scoprire le tracce di intertestualità presenti nel libro di Giona. Nuova è la lettura teologica di Giona fatta alla luce del procedimento profetico del rîb, della disputa giudiziale: Dio accusa il nemico, in realtà per perdonarlo. Il libro di Marino ci svela così tutta l'attualità di un piccolo testo biblico" (dalla Prefazione di Luca Mazzinghi)
Un'approfondita ricerca sulla tematica della custodia" della Parola di Dio come un dono prezioso e irrinunciabile. " Lo studio si incentra sulla tematica della custodia della Parola di Dio. Attraverso un'analisi precisa e dettagliata dei termini e dei testi fondamentali, contestualizzati e approfonditi con notevole finezza unita ad un grande rigore scientifico, la categoria teologica della custodia" si precisa, si amplia, apre nuove prospettive, costringe ed aiuta a pensare. Nella prospettiva biblica "custodire" vuol dire conservare, mantenere, proteggere. La parola di Dio, da custodire nella gioia, e parola ricevuta ma mai posseduta, dono sempre da accogliere ma di cui non ci si puo mai appropriare. Perche il tesoro prezioso non ci appartiene. Noi ne siamo solo i "custodi". "