Viviamo in un'epoca di disarmante naturalismo. Dovunque si volga l'attenzione - religione, ricerca scientifica, pensiero filosofico, divulgazione mediática - è tutto un rincorrere un'improbabile base naturale, materiale, ontologica dei pensieri e delle azioni, delle emozioni e dei desideri, della società e della stessa differenza etnica. Al di sotto delle apparenti opposizioni fra universalismo e relativismo, creazionisti e darwiniani, cattolici e laici tutti egualmente impegnati in nome di una naturalità senza alcun fondamento logico e antropologico - trapela la reale sfida del pensiero attuale: quello di un recupero delle basi sociali e antropologiche, intersoggettive e storiche del corpo e del linguaggio, dello spazio e delle tecnologie, delle passioni e della cognizione. Questo libro parla di filosofia e prodotti biologici, neuromanie e bello naturale, battute di caccia amazzoniche e mucche pazze, di tutto ciò che mette in luce le patenti contraddizioni insite nelle diverse facce del naturalismo contemporaneo, in nome di un rinnovato interesse verso le culture umane e le loro felici traduzioni.