Cos’è la preghiera? Perché pregare? Come pregare? A tutte queste domande Mons. Martinez dà delle risposte stupende, eppure estremamente semplici.
“La preghiera consiste nello stare con il Signore, nel relazionarci a Lui, nel presentarci a Lui così come siamo: con un amore molto grande o con un rifiuto. Nella lotta o nelle tentazioni apriamogli il cuore senza che vi rimanga nulla e pensiamo che, prima di tutto,
pregare significa amare il Signore e riposare nel Suo Cuore”.
La preghiera non sarà mai staccata dal nostro quotidiano, perché ogni avvenimento, così come ogni creatura che incontriamo, ci guida a Dio, perché tutto è strumento nelle Sue mani, tutto è messaggio d’amore da scoprire!
Un commento alle Beatitudini del capitolo 5 di Matteo come apici di perfezione e di felicità. L’Autore, compianto arcivescovo di Città del Messico durante il difficile periodo di persecuzione dei cattolici messicani e oggi Servo di Dio, riprende le otto beatitudini una per una facendo emergere la loro straordinaria potenza e semplicità, quasi un vocabolario universale per tutti gli uomini che si può riassumere in due sole disarmanti parole: amore e dolore.
Il servo di Dio monsignor Luis María Martínez (1881-1956) è stato arcivescovo di Città del Mes sico, primate del Messico e incaricato d’Affari della Santa Sede. «Uomo di studio e di azione, la sua potente personalità, sorretta dal fascino d’una candida semplicità, irraggiava Dio. Questo profondo teologo aveva un’anima di santo. I suoi scritti a carattere mistico hanno fatto di lui uno dei maestri di spirito del XX secolo…» (M. - M. Philipon).
S.E. Mons. Luis Maria Martinez ci indica il modo per accogliere degnamente Gesù Eucaristia nei nostri cuori.
DAL TESTO:
“Abbiamo molte mancanze? Non importa, il luogo in cui Gesù nacque era sporco. Non abbiamo virtù per adornare le nostre anime? Non importa, il luogo in cui Gesù nacque era nudo e vuoto. E’ certo che Gesù, nascendo, non trovò ricchezze, nè alcuna delle cose che gli uomini stimano tanto, trovò una stalla povera ma calda. Ma più che calda per quel bue che secondo la leggenda scaldava col suo fiato il corpo tenerissimo di Gesù, era calda per l’amore di quelle anime, per la tenerezza di Maria e Giuseppe. La stessa cosa deve trovare Gesù nei nostri cuori: l’amore.
Per amore Egli scelse ciò che era più disprezzabile!”.