C'è chi durante le vacanze di Natale va in montagna (la maggioranza), chi va al mare (pochi), e chi emigra verso paradisi esotici (i fortunati), il vicequestore aggiunto Gigi Berté, invece, non sembra volersi identificare con nessuno di questi. Trasferito per ragioni disciplinari da Milano a Lungariva, in Liguria, ha deciso di tornare nella sua metropoli per capire se gli manca davvero. E se si aspettava una sorta di felliniano Amarcord, non immaginava certo di trovarsi catapultato nella Milano dei suoi diciott'anni a causa di un omicidio. Appena arrivato, infatti, Berté incappa nel cadavere di una vecchia conoscenza, uno dei ragazzi delle panchine di piazza Stuparich, con i quali aveva condiviso anni di scuola, di amori, di chiacchierate, di sogni... E benché in vacanza, il commissario non può restare con le mani in mano. Contatta gli amici di un tempo e, indagando, si accorge di quante cose possono cambiare in un quarto di secolo. E di quante, invece, resistono inalterate: passioni, ossessioni, proprio quelle di cui Berté scrive nei suoi racconti. Perché fanno parte dell'animo umano. Di quello delle vittime e di quello dei colpevoli. Nei libri come nella realtà.
Gigi Berté, vicequestore aggiunto di origine calabrese, di residenza milanese e di... esilio ligure credeva di dover espiare le sue colpe nell'atmosfera sonnacchiosa di Lungariva sedando risse fra ragazzotti in vacanza e dirimendo annose vertenze sull'appropriazione indebita di una cabina da spiaggia. Ebbene, si sbagliava. È arrivato da pochi mesi ed è già al secondo caso di omicidio. E questa volta si tratta di una celebrità del luogo: la professoressa Adelaide Groppini, preside del liceo San Giorgio di Genova, ritrovata con il cranio spaccato vicino a un cassonetto della spazzatura. Una donna, come ben presto scoprirà Berté, dalla vita all'apparenza specchiata, ma con tanti lati oscuri. Come del resto tutto il suo entourage, rivestito di perbenismo, ma traboccante di ipocrisie, tradimenti e desideri di vendetta. Quel che ci vuole al commissario Berté, non solo per dimostrare di che pasta è fatto, ma anche per ritrovare quell'ispirazione a scrivere che gli viene dalla rabbia per i morti ammazzati e per prendere le distanze dalla Marzia, la proprietaria della pensione in cui Berté abita, che lui sente già come un po' sua e che invece è irrimediabilmente sposata...
Il suo nome è Gigi Berté. Commissario Berté. C'è una macchia nel suo passato, un buco nero che gli è costato il trasferimento da Milano a Lungariva, uno di quei paesini liguri che sono troppo pieni d'estate e troppo vuoti d'inverno. In attesa di trovare casa vive nella pensione della Marzia, una donna bella ma decisamente sovrappeso, l'esatto contrario del suo immaginario erotico. Il commissario ha un segreto che non ha mai rivelato a nessuno: scrive racconti gialli e surreali. Ma poi il morto ammazzato arriva per davvero. In un angolo della spiaggia di Lungariva, in mezzo ai bagnanti. Per il commissario Berté è arrivata l'ora di mettersi al lavoro e chissà se per risolvere il caso gli servirà di più la sua esperienza di poliziotto o il suo intuito di scrittore...