Sei settimane di silenzio forzato. Un incubo, per chi come Carla Diaz non sa tacere un secondo. Di indole fortemente comunicativa, Carla vive di parole, non solo per il bisogno di condividere i propri stati d'animo con chi le è vicino, ma anche per lavoro, essendo una presentatrice radiofonica. Quando un'operazione alle corde vocali la costringe a rimanere in silenzio per ben sei settimane, per giunta proprio in un momento di crisi personale e professionale, per Carla - pessimista di natura - è la fine del mondo. Costretta a non parlare, ma incapace di restare in silenzio, come potrà esternare pensieri ed emozioni e mantenere i rapporti con gli altri? Aiutata da whatsapp, email e bigliettini e armata di una buona dose di inventiva e di autoironia, Carla scoprirà di saper comunicare come non aveva mai fatto prima. Fino a trovare, mettendosi veramente in ascolto, la propria vera voce.
Questa storia, che non parla di principi azzurri e principesse, inizia in Spagna molti anni fa, quando la tv era ancora in bianco e nero, le bambine ballavano con l'hula-hoop e bastava uscire a mangiare un panino per vivere una grande avventura. Un giorno, a scuola, Lucía conosce Eva. Spavalda, coraggiosa e indomita come i suoi capelli la prima. Timida, riflessiva e avida divoratrice di fagiolini crudi la seconda. Hanno entrambe solo sette anni, ma fin dal primo momento diventano amiche per la pelle. Condivideranno sogni, segreti sussurrati all'orecchio perché il ragazzino accanto non senta che si parla di lui, conquiste e delusioni, in un rapporto fatto di complicità e mille risate, tanto travolgenti e rumorose da attirare sempre i rimproveri degli adulti. Finché un litigio le separerà. Anni dopo il caso le fa ritrovare all'aeroporto di Madrid. Lucía, single, è il perfetto prototipo della manager in carriera. Eva, dopo aver rinunciato al teatro per dedicarsi alla famiglia, si barcamena tra la fine del suo matrimonio e la figlia Lola, una piccola pirata di cinque anni. Nonostante i vecchi conflitti, l'amicizia di un tempo è ancora viva, come e più di prima. Ma Lucía non può immaginare che Eva sta per chiederle il favore più importante della sua esistenza. Una storia che ci ricorda che esistono legami unici e speciali che nemmeno il tempo e la distanza riescono a intaccare.
Questa storia, che non parla di principi azzurri e principesse, inizia in Spagna molti anni fa, quando la tv era ancora in bianco e nero, le bambine ballavano con l'hula-hoop e bastava uscire a mangiare un panino per vivere una grande avventura. Un giorno, a scuola, Lucía conosce Eva. Spavalda, coraggiosa e indomita come i suoi capelli la prima. Timida, riflessiva e avida divoratrice di fagiolini crudi la seconda. Hanno entrambe solo sette anni, ma fin dal primo momento diventano amiche per la pelle. Condivideranno sogni, segreti sussurrati all'orecchio perché il ragazzino accanto non senta che si parla di lui, conquiste e delusioni, in un rapporto fatto di complicità e mille risate, tanto travolgenti e rumorose da attirare sempre i rimproveri degli adulti. Finché un litigio le separerà. Anni dopo il caso le fa ritrovare all'aeroporto di Madrid. Lucía, single, è il perfetto prototipo della manager in carriera. Eva, dopo aver rinunciato al teatro per dedicarsi alla famiglia, si barcamena tra la fine del suo matrimonio e la figlia Lola, una piccola pirata di cinque anni. Nonostante i vecchi conflitti, l'amicizia di un tempo è ancora viva, come e più di prima. Ma Lucía non può immaginare che Eva sta per chiederle il favore più importante della sua esistenza. Una storia che ci ricorda che esistono legami unici e speciali che nemmeno il tempo e la distanza riescono a intaccare.