Sempre più il rapporto tra scienza e fede-filosofia suscita domande soprattutto nei giovani che si affacciano alla vita e cercano risposte chiare. Per questo formare i formatori anche su queste tematiche risulta molto importante per aiutare una crescita equilibrata e un rapporto con il reale il più completo possibile e che non escluda a priori quelle dimensioni che sfuggono alla scienza, per la natura stessa della scienza, e che cadono nell'orizzonte del pensiero filosofico e religioso-teologico. Il volume mira proprio a questo: fornire uno strumento agile ed essenziale a insegnanti di religione, e non solo, e a catechisti per aiutarli nel loro prezioso lavoro di formazione.
Diverse e complementari motivazioni mi hanno indotto a trattare l'argomento delle realtà ultime. Anzitutto la considerazione che le realtà ultime della vita personale, del mondo e della storia rivestono un'importanza capitale, non solo sotto il profilo prettamente intellettuale di ricerca della verità, ma anche e particolarmente sotto l'aspetto esistenziale. Infatti, dopo essere venuti all'esistenza, al fine ultimo per cui viviamo e verso il quale tendiamo è da attribuire la maggior rilevanza, in quanto esso indica la direzione, il senso assoluto e decisivo della nostra vita. Sbagliare l'obiettivo del fine ultimo è gravido di serie conseguenze, quali lo smarrimento del giusto cammino della vita, la deviazione dell'impegno morale, fino a compromettere l'esito felice della nostra vita. Al fine della nostra vita è collegata la speranza; infatti la consistenza della nostra vita dipende dalla consistenza di quello che speriamo. Ma una speranza veramente consistente richiede che tendiamo verso un futuro felice e sicuro da raggiungere. Il cristiano che vive nella fede in Cristo porta nel cuore una meravigliosa e originale speranza perché ha ricevuto un biglietto di invito al banchetto nel Regno dei cieli e prepara l'abito nuziale per partecipare alla grande festa del tramonto. (Dall'introduzione dell'Autore)
Il testo meriterebbe di essere ripreso soprattutto nelle nostre realtà diocesane e pastorali, dove per un verso si percepisce la crisi della missione ad gentes, legata alla crisi vocazionale e di fede, e rischia di rendere autoreferenziali le nostre Chiese. Per l’altro verso s’intravvede la fecondità, per un cristianesimo antico ma a volte stanco, del dialogo con le Chiese giovani, di altri continenti, segnate da una fede vitale, fortemente testimoniale, da prassi di inculturazione paziente e dialogante, dalla collaborazione con altre confessioni cristiane e altre religioni, dalla ricchezza ministeriale, soprattutto affidata ai fedeli laici. Le vecchie Chiese hanno molto da imparare dalle nuove Chiese.
Saggio approfondito, arduo e audace su Solov’ëv e la sua cristologia in cui si delinea, dapprima, il profilo della personalità del pensatore russo nel contesto del suo tempo, l'attualità della sua opera, le sue fonti principali per passare poi a enucleare la struttura portante del suo sistema intellettuale. Dall’analisi del pensiero di Solov’ëv emerge la convinzione che il modello cristologico fondamentale sia quello della Divinoumanità, avente come principio archetipo il rapporto tra natura divina e natura umana, unite nella Persona del Verbo «non confuse, non divise» secondo la definizione dogmatica del Concilio ecumenico di Calcedonia (451). La Divinoumanità costituisce l’apporto più profondo e originale di Solov’ëv alla cristologia.
Contenuto
Esercizi spirituali pensati al fine di ravvivare il dono di Dio che è in noi. Si tratta di una proposta che invita il lettore a una meditazione attiva e ad applicarsi spiritualmente come un atleta, aprendo il cuore e la mente all’azione interiore dello Spirito Santo, riflettendo sul cammino dell'iniziazione cristiana. Meditazioni intessute di testi biblici e di preghiera.
Destinatari
Tutti.
Autore
ANTONIO MATTIAZZO è Vescovo di Padova dal 1989. Nato a Rottanova di Cavarzere (diocesi di Chioggia) il 20 aprile 1940, è stato ordinato presbitero a Padova il 5 luglio 1964. Il 16 novembre 1985 viene eletto Arcivescovo titolare di Viruno, Nunzio apostolico in Costa d’Avorio, Pronunzio apostolico in Burkina Faso e in Niger. È ordinato Vescovo il 14 dicembre 1985. Viene eletto Vescovo di Padova il 5 luglio 1989 e inizia il ministero episcopale in diocesi il 17 settembre 1989.