Il romanzo vive due storie parallele - una che si snoda ai tempi di Gesù e l'altra che si sviluppa ai nostri giorni - destinate a ricongiungersi in un finale imprevedibile e di intenso significato per i destini del genere umano. La prima storia riguarda la straordinaria figura dello scriba Eleazar, che segue la predicazione di Gesù annotandone gli eventi miracolosi; il momento più importante della sua esperienza tuttavia è quello in cui Pietro gli rivela il segreto della Passione di Cristo e una profezia che si avvererà nella pienezza dei tempi. La seconda storia ruota intorno ad un frate occitano, Antonio d'Esquivel, il quale si convince che il vangelo di Matteo sia stato scritto in realtà dall'apostolo Mattia, quello che è subentrato a Giuda. Quando un'imprevedibile scoperta archeologica sembra dargli ragione, finisce per trovarsi al centro di un intricata vicenda che si snoda in Israele, e in specie in Galilea, coinvolgendo il Vaticano e i servizi segreti israeliani, mentre la profezia viene a delinearsi in tutta la sua drammaticità minacciando l'umanità intera.
Il rispetto prevede la capacità da parte dell’individuo di seguire le regole che la società si è data e che si imparano in primo luogo da alcune agenzie di socializzazione rappresentate, dalla famiglia, dalla scuola, dal gruppo dei pari, dai media.
In questo saggio, l’Autore ripercorre il pensiero filosofico e religioso dell’uomo che, nel corso dei secoli, ha elaborato valori morali e regole che gli consentono di convivere, aspirando al bene comune. Ma è soprattutto nel comandamento nuovo del Vangelo: «Ama il prossimo tuo come te stesso», che l’Autore vede il vero punto di riferimento morale del rispetto per gli altri. Un rispetto in cui l’uomo non è mezzo, non è termine di reciprocità, ma fine assoluto.
Inoltre, il comandamento evangelico è anche la precondizione per poter capire quali sono la strade da percorrere, quali quelle da abbandonare, per rispettare se stessi e la propria dignità di uomini che hanno fatto una scelta morale.
Autore
Francesco Mattioli è professore ordinario di sociologia nell’Università di Roma «La Sapienza», Facoltà di Scienze politiche, sociologia e comunicazione, Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione. Collaboratore di testate giornalistiche e consulente di varie istituzioni pubbliche e private, i suoi principali campi di interesse e di studio sono la sociologia dei gruppi, la sociologia della famiglia, la sociologia della religione, la sociologia visuale, la sociologia dei processi di interazione, la sociologia urbana, gli studi sul rischio sociale e sulla sicurezza urbana. A livello personale, è anche coinvolto in attività di volontariato a livello parrocchiale e diocesano.
Se si inserisce il problema della sicurezza nel più ampio contesto della qualità della vita urbana non è possibile limitarsi a discutere di controllo della criminalità: i pericoli provengono anche dal traffico, dall'ambiente, da quei comportamenti incivili che impediscono una serena fruizione della città. In realtà il dibattito sulla sicurezza urbana è tuttora aperto, e talvolta condizionato ancora da opzioni ideologiche che rendono difficile delineare programmi di intervento in grado di rispondere alle reali esigenze quotidiane dei cittadini. Che cosa si intende per qualità della vita, per sicurezza, soprattutto che cosa si intende per prevenzione? Una risposta a questi interrogativi la può fornire la Sociologia, ma solo se fa il suo vero mestiere, che è quello di trarre le proprie conclusioni dalla ricerca.
Un viaggio breve ma intenso, dentro una città antica che affonda le sue origini nell'età etrusca, dove storia e leggenda sfumano i loro confini e creano curiose contaminazioni.
Il volume costa di sue parti. Nella prima, fa il punto sui contributi che la teoria sociologica ha offerto allo studio dei gruppi sociali, rivendicando alla sociologia - attraverso il pensiero dei classici, di Simmel e di Goffman - un compito fondamentale nel delineare il ruolo che i gruppi, nelle loro varie forme, rivestono nella società. Nella seconda parte, facendo anche leva sull'esempio di ricerche classiche, si descrivono gli elementi costitutivi dei gruppi, i loro scopi, le dinamiche relazionali, le forme di potere e i rapporti di collaborazione e di conflitto fra gruppi, includendo quindi anche i temi degli stereotipi e del pregiudizio sociale.