L'autore ritiene che le peggiori sventure che affliggono l'umanità (guerre, crimini, ingiustizie, oppressione ecc.) abbiano un'unica origine: la mancanza di bontà. Spesso erroneamente scambiata per debolezza, se non addirittura per stupidità, la bontà è invece una virtù «forte», in grado di trasformare il cuore delle persone e quindi di migliorare la società. In queste pagine la bontà, che ha la sua sorgente primaria in Dio, viene coniugata con diverse tematiche: per esempio, con la libertà, con la saggezza, con il problema della presenza del male nel mondo, con il coraggio e la perseveranza, con la concretezza della vita quotidiana. Secondo lo stile di Maurus, il testo è ricco di citazioni tratte da ogni epoca e ogni cultura, e allo stile meditativo alterna spesso quello aforistico.
Si tratta di una raccolta di pensieri e riflessioni - sia di autori celebri, che appartengono ormai al patrimonio culturale dell'umanità (Pascal, Madre Teresa di Calcutta, Gandhi, Dostoevskij, Manzoni, Bonhoeffer ecc.), sia originali dell'autore - sugli aspetti più diversi della vita: le relazioni interpersonali, i valori etici, gli ideali, le dinamiche dell'animo umano, il rapporto con il trascendente. La peculiarità del volume è che è strutturato come una sorta di calendario perpetuo: ogni pagina è dedicata a un giorno dell'anno e ospita un pensiero-riflessione, concluso da un corsivo di carattere più sentenzioso.
Il volume racchiude aforismi, aneddoti, brevi racconti che possono contribuire a sviluppare riflessioni sulle relazioni tra gli uomini, sui loro ideali, le loro aspirazioni e sentimenti, sul loro rapporto col trascendente, in parole ancora più semplici, con la vita.