La storia dell'amministrazione come capitolo centrale della storia d'Italia dal 1861 a oggi. Utilizzando gli archivi ma anche le leggi, le circolari e gli atti ufficiali, le memorie e gli epistolari e persino, più di recente, le interviste in video dei capi di gabinetto, il volume propone un affresco delle poche virtù e dei molti vizi dell'apparato burocratico italiano nella sua ultrasecolare evoluzione. Lo Stato stampella dello sviluppo, la meridionalizzazione del personale con Giolitti e dopo, i tentativi di riforma e la loro sconfitta, la vita materiale degli impiegati e la loro speciale cultura, i grandi funzionari, il fascismo, lo Stato imprenditore, la Repubblica, gli enti pubblici, le Regioni: il libro ripercorre il lungo e contrastato cammino della pubblica amministrazione che dall'Unità arriva alla crisi attuale.
Lo Stato fascista è studiato qui nei suoi meccanismi essenziali. I cambiamenti e le continuità che lo caratterizzano: nei ministeri, nei nuovi enti pubblici, nel rapporto contraddittorio fra centro e periferia. E in primo piano il nuovo soggetto che ambiguamente penetra nello Stato e al tempo stesso se ne lascia penetrare, statalizzandosi: il Partito fascista. E poi le élites, fra continuità e innovazione: burocrazie, gerarchie politiche centrali e periferiche, magistrature ordinaria e amministrativa, podestà, sindacalisti e capi delle corporazioni, autorità scolastiche, sovrintendenti alle belle arti, uomini dell'impresa pubblica e del parastato. Uno Stato ben lontano dall'essere la «macchina perfetta» che vorrebbe sembrare. Nell'affresco, ricco di particolari, emerge una visione complessa di quel che volle e non riuscì a essere lo Stato. Stato «fascista» ma al tempo stesso Stato «nel fascismo».
Le logiche degli apparati burocratici sono davvero così inesorabili e ostili al cambiamento? Il libro ricostruisce l'evoluzione della burocrazia italiana da Cavour a oggi, ne elenca i mali vecchi e nuovi ma mette anche in rilievo i due fattori che possono essere decisivi per riformarla: l'integrazione europea e la nuova cultura della rete che sta plasmando i modi di lavorare e i modelli organizzativi.