Essere cristiani vuol dire "incontrare" una persona: Gesù. Se il papa Benedetto XVI ha voluto l'Anno della Fede, non lo ha fatto perché in quest'anno si parli di Cristo, ma perché i cristiani lo incontrino. Non basta dire che Gesù è esistito. Non basta aver letto i Vangeli. Occorre incontrarlo, stare con lui e parlargli. La fede non ci toglie le durezze della vita, ma rafforza la voglia di vivere e la decisione d'amare. Avere fede in Gesù vuol dire accogliere questa storia. Essa è dono, ma è anche conquista.
Il termina parrocchia è una parola carica di nostalgia. Vuol dire un aggregato di case, che sente il richiamo in lontananza della Gerusalemme celeste. Lungo i secoli i fedeli si sono divisi in parrocchie per vivere l'attesa del Signore.
Giovanni Paolo II, a conclusione dell'esortazione apostolica post-sinodale Pastores dabo vobis (25 marzo 1992), ha inserito una bellissima preghiera a Maria. L'invocava perché ottenesse per i presbiteri la pienezza dei doni dello Spirito e concludeva: "Accogli fin dall'inizio i chiamati, proteggi la loro crescita, accompagna nella vita e nel ministero i tuoi figli, Madre dei sacerdoti". Assieme a Maria occorre che preghi la Chiesa e in particolare lo facciano i sacerdoti stessi. Pregare per i sacerdoti è un impegno di tutti, ma è anche una risorsa. I loro nomi infatti sono scritti sulle palme di Dio.
Storia a fumetti.
Testi narrativi di Luigi Mezzadri, sceneggiatura di Giuliano Rossi, disegni di Andrea Lucci e Antonio Scricco.
Un piccolo libro per una storia grande, raccontata in modo semplice: con parole chiare e grazie a disegni efficaci, disegni intrecciati a parole. Insomma, un fumetto. Un racconto da cui traspare la figura di un uomo coraggioso, che è stato un cristiano esemplare e un grande Papa. Al quale oggi moltissime persone si rivolgono con l'invocazione che ciude il racconto: "Accompagnaci per mano, Santo Padre, e noi non avremo mai paura". Perché più forte di ogni paura è la fiducia in Dio. (Giovanni Maria Vian, Direttore de L'Osservatore Romano)
Oggi si prega poco. Un tempo le nostre mamme e le nostre nonne avevano in mano il Rosario. Oggi hanno il telecomando. Nessuno dice che la preghiera sia inutile. Nessuno la chiama una droga, qualcosa di inutile o sorpassato. Semplicemente è stata cancellata. La preghiera è un incontro. Non è un dire parole, o leggere libri, ma parlare con Dio, parlare di Dio e lasciare parlare Dio. Ma parlare vuol dire incontrare. E incontrare vuol dire trovare. E trovare vuol dire cercare.
Una storia a fumetti su Karol Woityla, dalla sua infanzia nella Polonia prima nazista poi comunista, passando per la sua elezione al trono di Pietro, il suo pontificato, fino ad arrivare alla sua morte.
Una storia a fumetti su Karol Woityla, dalla sua infanzia nella Polonia prima nazista poi comunista, passando per la sua elezione al trono di Pietro, il suo pontificato, fino ad arrivare alla sua morte.
Raccolta di preghiere vincenziane.
Un prete che in una stagione di devota passività fu un segno di contraddizione, ma anche una testimonianza grondante sofferenza. Come ha scritto Bernanos: «Si riforma la Chiesa solo soffrendo per essa».
Quand'ero piccolo avevo una conchiglia. Ogni tanto i miei fratelli più grandi mi dicevano di accostarla all'orecchio per sentire il mare. Queste brevi meditazioni sono come questa voce lontana. Sono incontri fatti apparentemente con caso, ma che portano ad ascoltare Cristo". "