L'aborto viene sempre percepito dalla donna in tutta la sua drammaticità e spesso apre scenari di disperazione, di rabbia, di autocondanna, ma anche di rimorso e pentimento, qualunque possa essere stato il grado di effettiva responsabilità. Come si colloca la visione cristiana di fronte a tutto questo? Quale speranza può offrire nella vita e nell'anima di persone che hanno vissuto il dramma dell'aborto? Grazie al dono della riconciliazione, inserito dentro un percorso di crescita spirituale, la "ferita" dell'evento abortivo può trasformarsi in "cicatrice" la quale, lasciando la consapevolezza di quanto accaduto, diventa segno di quel perdono che aiuta non solo a vivere l'esperienza totalmente nuova ed insperata di una comunione reale con il bambino abortito, ma anche in una reale riconciliazione con se stessi e con Dio. Un'opera che può essere solo divina: colui che crea è anche colui che ri-crea nel suo amore infinito, al di là di ogni possibilità umana.