Il sesto volume del Dizionario Dinamico di Ontologia Trinitaria intende esplorare l'inventio della ontologia trinitaria nel secolo IV, con un'attenzione specifica sull'incontro fra l'intelligenza ecclesiale della rivelazione e quella corrente della filosofia tardoantica che ha segnato in profondità l'elaborazione della teologia patristica, il neoplatonismo. La questione di tale rapporto non può essere affrontata con pertinenza se non si fa riferimento all'"aporia del fondamento" che ha travagliato l'indagine filosofica sin dai suoi albori: l'essere è uno o molteplice? Essa si qualifica infatti per la postura tesa a includere in un unico ordine ontologico il primo principio e il mondo, senza così riuscire però a declinare persuasivamente il rapporto di unità e molteplicità. L'evento di Gesù Cristo, vissuto e interpretato nel solco dell'affermazione ebraica della trascendenza di Dio, propizia nel IV secolo un pensiero del rapporto uno-molti che, pur facendo i conti con esse, stravolge le categorie greche con lo sviluppo di un pensiero formalmente trinitario. A 1700 dal Concilio di Nicea, il volume è uno studio a più voci, al contempo storico e teoretico sull'incontro tra filosofia ed evento del Cristo e, in ultima analisi, sulla pensabilità e dicibilità dell'E/essere.
Originale riflessione critica sul nucleo del pensiero di Henri de Lubac, 'Il Fulcro sospeso' è una sorta di mappa per l'assimilazione del pensiero teologico forse più tradizionalmente rivoluzionario" del Novecento. Al centro del volume di John Milbank si trova, infatti, l'imprescindibile questione dei rapporti tra la grazia e la natura, declinata in modo da offrire una visione integrale della realtà, a differenza dell'opzione dualista e separatista proprio del pensiero moderno. Come il Cristianesimo permea ogni dimensione della vita, così non si dà alcuna realtà neutra o indifferente rispetto all'opera della grazia divina. Forte di questa convinzione, radicata nella teologia patristica e riproposta dalla nouvelle Théologie, Milbank mette in luce gli aspetti fondamentali e attuali del dibattito sul "soprannaturale" come: il significato ultimo della gratuità, la teoria del dono, la destinazione ultima della creazione e il senso della divinizzazione cui è chiamato l'essere umano. Un contributo significativo per il risveglio culturale dell'umanesimo cristiano.
In questo libro il filosofo Slavoj Zizek e il teologo John Milbank si confrontano in un testa a testa per tre round. Il filosofo dà avvio al confronto, il teologo risponde, e poi ancora Zizek: ognuno utilizzando un arsenale di mosse per avvalorare la propria posizione. Il loro dibattito riguarda niente meno che la religione, la laicità, la speranza politica alla luce dell'evento mostruoso: Dio che si fa uomo. Il lettore si trova avvinto nell'incontro dialettico tra un ateo e un teologo circa il significato della teologia, di Cristo, della Chiesa, dell'universalità, dei fondamenti stessi della logica. "La cosa fondamentale che Cristo ha aggiunto al Vecchio Testamento è stata se stesso. Questa è la sua vera "stravaganza"; tutte le altre "stravaganze etiche" si fondano su, e seguono, questa: egli non è un semplice profeta di Dio, ma Dio stesso - è per questo che la sua morte è così sconvolgente, uno scandalo ontologico (non soltanto etico)."