"Questo libro è una piccola gemma: una materia incandescente racchiusa in una forma lieve. Le brevi frasi di ogni lettera, come in un'antica incisione, ci regalano una mappa dettagliata e inedita di terre, personaggi, visioni sconosciute, disegnata attraverso l'occhio di un viaggiatore esperto ed equilibrato (ma anche incantato), che approfitta di uno straordinario punto di vista, quello di un diplomatico a cui si aprono molte porte chiuse ai comuni mortali. Ed è da Damasco - da quella terra antichissima e martoriata che è la Siria - che si irradiano i viaggi e le riflessioni di Laura Mirakian, qualche anno prima della catastrofe attuale, quando forse si sarebbe potuto imboccare un'altra via per la salvezza di quei fragili stati e di quei popoli. Pagina dopo pagina il lettore diventa testimone di un'inedita ed efficace narrazione, in cui scorrono eventi epocali come la morte di Hafez Al-Assad, le feste degli armeni che hanno appena conquistato l'indipendenza, le istanze dei curdi, le lunghe messe in arabo dei melchiti, il fermento della borghesia imprenditoriale sunnita, il progressivo ritorno del velo femminile. È un importante frammento di una storia infinita". (Dalla prefazione di Antonia Arslan)