Il Monte Comune, istituito alla metà del Trecento per gestire il debito pubblico fiorentino, diventò nell'arco di pochi decenni l'organo principale dell'amministrazione fiscale dello stato. Ne faceva parte il Monte delle doti, un'istituzione che garantiva ad ogni famiglia, attraverso un prestito ad interesse, la formazione del capitale necessario per la costituzione delle doti delle figlie nubili. Analizzando la complessità e le contraddizioni nella formazione dello stato fiorentino l'autore dimostra quanto la storia della finanza pubblica appaia strettamente connessa a quella della società, ed in special modo alla storia della famiglia. L'opera delinea uno sguardo d'insieme sulla storia di Firenze nel primo Cinquecento e sul crescente intervento dello Stato nella sfera dei comportamenti sociali e della trasmissione dei patrimoni familiari.