Robert Oppenheimer è tra le figure più geniali e controverse del XX secolo. Come direttore del Laboratorio di Los Alamos, supervisione l'operazione, riuscita, per battere i nazisti nella corsa allo sviluppo della prima bomba atomica, una svolta destinata ad avere eterne conseguenze sul genere umano e a rendere Oppenheimer il padre della bomba atomica. Ma con il suo operato Oppenheimer si mise anche in rotta di collisione con il senatore Joseph McCarthy e i suoi cacciatori di streghe. In questo libro Ray Monk, autore delle biografie di Ludwig Wittgenstein e di Bertrand Russell, scava più profondamente di qualsiasi altro biografo per risolvere l'enigma delle motivazioni di Oppenheimer e della sua complessa personalità. Figlio di ebrei emigrati in Germania, Oppenheimer fu un uomo di eccezionale intelletto, guidato dall'ambizione di superare il suo stato di outsider e di penetrare nel cuore della vita politica e sociale. Da giovane scienziato, il suo talento e la sua grinta gli consentirono di entrare in una comunità composta dai grandi nomi della fisica del ventesimo secolo - uomini come Niels Bohr, Max Born, Paul Dirac e Albert Einstein - e di giocare un ruolo fondamentale nei laboratori e nelle aule dove il mondo stava per essere cambiato per sempre. Ma quella di Oppenheimer non è stata solo una storia di integrazione, successo scientifico e fama mondiale. Le implicazioni delle scoperte di Los Alamos gravarono pesantemente sulla sua personalità fragile e complicata...
Come scrive Michele Ranchetti nella prefazione a questa biografia, "... è difficile trovare nella storia delle grandi vite di filosofi, di musicisti, di scrittori, di artisti, una vita che sia stata fatta coincidere con un esercizio così assoluto della ricerca della perfezione". Ray Monk affronta in questo libro i drammi intellettuali ed umani di Wittgenstein, come la sua lacerata omosessualità, ricomponendo in un racconto scorrevole e vivace due percorsi paralleli: l'evoluzione del pensiero di un genio e la sua vita.