Ubermensch Belasco, stravagante editore di Reggio Emilia, convoca lo scrittore Francisco Portali, reduce da un terribile flop letterario, per commissionargli la stesura di quella che a sua detta è la "storia del secolo". Peccato che, a causa dei micidiali effetti di un mix di antidepressivi e vino, l'intrattabile e smemorato Belasco faccia l'errore di chiedere la stessa cosa a un altro fallimentare autore, Ladislao Tanzi. Quando inevitabilmente si ritrova sulla scrivania due romanzi dall'identica trama, in un lampo di fantaeditoria, Belasco decide di assemblarli, producendo l'agghiacciante libro "Un premio da tredici". I giovani Tanzi e Portali, nel demenziale tour promozionale che seguirà, saranno coinvolti in un'interminabile serie di situazioni losche e sgangherate. A far loro compagnia, tra gli altri, il bieco, gigantesco Lothar, ufficio stampa di Belasco, Arcovaldo Cacciapuoti, svaporato critico letterario dall'illustre passato, e l'inquietante Raul, il fan che nessuno scrittore vorrebbe mai avere. Un romanzo che trasforma in parodia gioie e sofferenze del "mestiere".