La Chiesa di Milano, come tante Chiese italiane ed europee, sta vivendo una forte trasformazione. Diminuisce la partecipazione alle attività pastorali e ai sacramenti, ma ancor più diminuisce, e diminuirà ancora, il numero dei presbiteri. Finora si è scelto di rendere alcuni preti parroci di più parrocchie, fino ad otto, spesso aggregate in cosiddette Comunità Pastorali. Tuttavia, la fatica del clero, dentro queste scelte, è divenuta spesso insostenibile, e si faticano a tracciare percorsi fruttuosi e risolutivi per le comunità. Quali sono le priorità e i criteri per abitare il cambiamento? Alcuni docenti del Seminario, insieme a ricercatori e teologi, si interrogano rispetto ai possibili cammini.
L'autore studia nel dettaglio la recezione cattolica e ortodossa dell'appello di Giovanni Paolo II contenuto in Ut Unum Sint 95-96, là dove il Papa domanda ai teologi e ai rappresentanti delle confessioni cristiane di cercare insieme una forma nuova dell'esercizio del primato petrino che non contraddica la sua natura. Lo studio comparato di alcune autorevoli voci cattoliche e ortodosse che si sono espresse nel ventennio 1995-2016 diventa un esercizio fecondo di ecumenismo recettivo, attraverso cui cattolici e ortodossi possono imparare nuovamente a comprendersi e a camminare insieme. Prefazione di Michelina Tenace.