La signora Pallatonda è incinta. Nel suo grande e rotondo pancione, Marcolino sta troppo bene e non ha nessuna intenzione di uscire. Chi riuscirà a convincerlo? Età di lettura: da 4 anni.
Diplomata nel 1984 in una delle più prestigiose business schools francesi, Florence Noiville pone in questo libro due domande fondamentali: le scuole economiche d’eccellenza hanno la loro parte di responsabilità nella crisi che sta devastando società e mercati? Sono state almeno in grado di preparare le élite di domani ad affrontare l’emergenza? Le risposte sono tutt’altro che rassicuranti: sì, le business schools sono colpevoli perché orientano esclusivamente al profitto, mettendo ai posti di comando manager nutriti di elitismo e cultura della prestazione; no, non hanno preparato ad affrontare il disastro perché si sono limitate a sopravvalutare il successo economico.
Tra ricordi autobiografici e casi concreti, Florence Noiville traccia così una panoramica demistificatoria su alcuni disastri dell'economia attuale. Con la sua lucida analisi del fallimentare rampantismo di una generazione, la Noiville consegna al lettore una critica tagliente e ironica della legge del «profitto prima di tutto». Eppure, alla fine, un sogno rimane: quello di un insegnamento che prepari i nuovi dirigenti a evitare le trappole dell'euforia speculativa, che scardini i privilegi delle élite manageriali, in nome della responsabilità, e apra la strada a un capitalismo eticamente sostenibile.
l'autore
Florence Noiville lavora come giornalista a «Le Monde». Dopo la laurea in diritto commerciale presso l'École des Hautes Études Commerciales (HEC), ha presto abbandonato la carriera nella finanza in nome della cultura. Oggi scrive come critica letteraria su «Le Monde des livres», ed è anche saggista e romanziera. In traduzione italiana sono usciti Isaac B. Singer. Una biografia (2006)
La stazione è gremita. Tra la gente che si affretta, c'è una bambina. Sta salendo su un treno diretto a Losanna. È sola. Indossa un cappotto blu, le trecce bionde le incorniciano il viso, negli occhi ha un'espressione piena di paura. Quel treno la porterà lontano, lontano da una madre bellissima ed elegante, eppure vittima di una malattia che la rende fragile e vulnerabile. Anni dopo quella bambina è diventata una giornalista di successo, sposata con due figlie, ma non ha perso quell'incertezza nello sguardo. Ne è passato di tempo, i ricordi dell'infanzia sembrano cosa lontana. Eppure basta poco per farli riaffiorare. Basta un'inattesa donazione da parte dei genitori che decidono di offrirle la vecchia casa di Tours, quella dove ha trascorso gli anni più difficili, scanditi dall'incertezza e dall'insicurezza, quando la madre passava da una clinica all'altra. In quella villa, in quel giardino curato in maniera maniacale ed esperta, la protagonista si trova di nuovo bambina. Ma questa volta deve prendere in mano la sua vita, affrontare il passato, guardare finalmente sua madre negli occhi.