Questa ricerca non ha l'intento di tracciare una storia comparata dell'evangelismo e della massoneria italiana. L'obiettivo è descrivere le reciproche influenze createsi, ponendo particolare attenzione sulle relazioni umane che si intrecciarono, attraverso una ricostruzione prosopografica capace di restituire il percorso religioso e iniziatico di personaggi appartenenti a entrambi gli ambienti. Nell'Italia liberale nacque quello che l'autore definisce «evangelmassonismo», che si basava su una comune avversione al potere della Chiesa cattolica e al suo perdurante influsso nella società civile. Non fu tuttavia un'alleanza con finalità esclusivamente difensive tra minoranze nei confronti di un avversario soverchiante, ma di rapporti cementati da ideali comuni, terreni di incontro e battaglie condivise, portate avanti non attraverso accordi di vertice ma tramite l'impegno di singoli individui. Marco Novarino traccia una storia poco conosciuta, supportata da una rigorosa ricerca archivistica che da una parte evidenzia la presenza di «operai» evangelici in un numero decisamente superiore rispetto a quanto emerso dalla passata storiografia, e dall'altra sfata la "leggenda" della doppia appartenenza di noti esponenti delle denominazioni protestanti operanti in Italia.
Nell'immaginario collettivo la figura di Garibaldi è associata all'uomo d'azione, all'impresa dei Mille, allo stratega militare e non a quella più propriamente politica. Se la figura "eroica" bene si identifica con gli anni sessanta, almeno fino allo sfortunato tentativo di Mentana e con un ultimo epilogo nella guerra franco-prussiana, non bisogna dimenticare l'attività politica che caratterizzò all'incirca l'ultimo decennio della sua vita, attività tesa all'affermazione del laicismo, non senza aspri atteggiamenti anticlericali, di un pacifismo universale, del progresso della scienza come motore per la redenzione dell'umanità, di un socialismo umanitario e legalitario. In questo contesta Garibaldi rappresenta la figura chiave dei rapporti tra massonerie e nascente movimento socialista legalitario, un sorta di archetipo per una parte di massoni e protosocialisti che, come lui e soprattutto ispirati dal suo impegno, cercarono di coniugare l'umanitarismo massonico e le idealità socialiste.