Due libri racchiusi in un unico volume: una narrazione accompagnata da qualche frammento iconografico; poi il racconto scandito da moltissime immagini, da un oceano di "carte povere", con le indispensabili didascalie per orientarsi in un Risorgimento finora mai visto. Lo scrittore-giornalista è salito sui piroscafi dei Mille, il Piemonte e il Lombardo, insieme a Garibaldi, viaggiando con le camicie rosse da Quarto a Marsala, e risalendo la penisola fino al Volturno. È un viaggio in cui risaltano soprattutto i personaggi in apparenza minori, che non hanno ricevuto pubblica gloria pur dando interamente se stessi, fino alla morte, alla causa. Il collezionista è andato a visitare gli artisti, gli artigiani, i "creativi" dell'epoca, a volte oscuri, che nel corso di questi 150 anni unitari hanno lasciato il loro segno per affrescare quel clima, quel sentimento popolare, quel particolare contesto storico e culturale.
Carlo Emilio Gadda è uno dei massimi scrittori del Novecento anche per quanto riguarda il coté mangereccio. Nei suoi romanzi e nei suoi racconti, infatti, da 'La cognizione del dolore' a 'Quer pasticciaccio brutto de via Merulana', fino alle storie milanesi de 'L'Adalgisa', il cibo è una presenza costante. La cupidigia di parole e di vita che caratterizza la letteratura dell'Ingegnere, insomma, va di pari passo con la sua cupidigia gastronomica. Ne deriva una barocca e ingorda messe di ricette di tutta Italia, ma con particolare affezione per Milano e Roma, in cui piatti poveri o poverissimi s alternano ad altri più elaborati, sempre tuttavia nel solco delle tradizioni regionali e, in ogni caso, di non troppo difficile preparazione.