"Vaticano Spa" (2009), "Sua Santità" (2012), "Via Crucis" (2015), "Peccato originale" (2017), "Giudizio universale" (2019): sono qui raccolti in una nuova edizione con testi inediti i cinque libri che hanno rivelato al mondo intero l'altro volto della Chiesa, quello sconosciuto, fatto di trame di potere, scandali sessuali, speculazioni finanziarie, incroci di mafia e massoneria, persino omicidi mai chiariti, enormi privilegi di cardinali e politici all'ombra del Vaticano. Una storia completa che consente di seguire il racconto incredibile di una crisi che comincia dal pontificato di Paolo VI e gli scandali legati allo Ior, e arriva fino alle dimissioni di papa Benedetto XVI e alla battaglia finale di papa Francesco. Un'inchiesta figlia del sacrificio di tante persone che, pur di rendere noto quanto stava accadendo in Vaticano, hanno corso rischi e sono state condotte a processo: da Paolo Gabriele, maggiordomo di Benedetto XVI, a monsignor Ángel Vallejo Balda, coordinatore della commissione d'inchiesta voluta da Francesco per far luce sui conti della Santa sede. Lo stesso autore, con il collega Emiliano Fittipaldi, è stato processato dal Vaticano, uscendo prosciolto e assolto nel 2016 da accuse prive di fondamento, come quella di aver messo a rischio la sicurezza economica della Santa sede. Oggi la battaglia di Francesco contro l'oscurantismo della Chiesa non è finita, il futuro dell'istituzione che rappresenta la confessione più numerosa al mondo è sempre più nelle sue mani. Tutti i libri di Nuzzi qui raccolti sono costruiti su documenti autentici e riservati, a partire dal primo, "Vaticano S.p.A.", frutto dell'archivio di monsignor Dardozzi, che rivela gli scandali finanziari dell'epoca di Marcinkus. "Sua Santità" rende pubbliche le carte segrete di Benedetto XVI, poco prima delle sue dimissioni. "Via Crucis" raccoglie documenti top secret sulla lotta di Bergoglio per riformare la Chiesa, per i quali l'autore è stato processato e poi prosciolto dal Tribunale vaticano. "Peccato originale" ricostruisce gli scandali che hanno segnato il Vaticano da papa Luciani fino a oggi e la battaglia sotterranea contro le riforme di Francesco. Infine "Giudizio universale" svela la lotta di Francesco per salvare la Chiesa dal fallimento.
Nel cuore della Santa sede, all'interno del palazzo apostolico, i cardinali sono impegnati da mesi in un'operazione di salvataggio che sembra impossibile. Un piano segreto di emergenza da realizzare assolutamente entro cinque anni. I dossier riservati che compongono la nuova inchiesta di Gianluigi Nuzzi tracciano uno scenario impensabile: la Chiesa è prossima al default finanziario. Mancano i soldi per pagare i dipendenti, sono sospese le ristrutturazioni dei palazzi, è minacciata la sopravvivenza delle parrocchie in Italia e nel mondo. "Giudizio universale" è un viaggio esclusivo nelle stanze più inviolabili dei sacri palazzi. Un racconto in presa diretta realizzato grazie a oltre tremila documenti top secret, che arrivano fino all'estate del 2019. Ciò che qui viene svelato provocherà una profonda inquietudine, non solo tra i cattolici. Eppure fotografa una realtà che potrà essere affrontata solo se non resterà nascosta, ma diventerà patrimonio di tutti.
Dopo "Vaticano Spa", "Sua santità", "Via crucis", tre inchieste che ci hanno introdotto nelle stanze e nei segreti più profondi del Vaticano, in questo nuovo libro Gianluigi Nuzzi ricompone, attraverso documenti inediti, carte riservate dell'archivio Ior e testimonianze sorprendenti, i tre fili rossi - quello del sangue, dei soldi e del sesso - che collegano e spiegano la fitta trama di scandali, dal pontificato di Paolo VI fino a oggi. Una ragnatela di storie dagli effetti devastanti, che hanno suscitato nel tempo interrogativi sempre rimasti senza risposta e che paralizzano ogni riforma di papa Francesco. L'autore ricostruisce molte verità che mancavano, a cominciare dal mistero della morte di papa Luciani; la trattativa riservata tra Vaticano e procura di Roma per chiudere il caso Emanuela Orlandi; i conti di cardinali, attori, politici presso lo lor, tra operazioni milionarie, lingotti d'oro, fiumi di dollari e trame che portano al traffico internazionale di droga; l'evidenza di una lobby gay che condiziona pesantemente le scelte del Vaticano, tra violenze e pressioni perpetrate nei sacri palazzi e qui per la prima volta documentate. Ecco il "fuori scena" di un blocco di potere per certi aspetti criminale, ramificato, che continua ad agire impunito, più forte di qualsiasi papa (Ratzinger è stato costretto alle dimissioni aprendo però la strada a Bergoglio), sempre capace di rigenerarsi, che ostacola con la forza del ricatto e dei privilegi ogni tentativo di riforma.
Spericolate operazioni finanziarie mascherate da opere di carità e fondazioni di beneficenza. La storia raccontata in questo libro parte da un archivio custodito in Svizzera e da oggi accessibile a tutti. Circa quattromila documenti riservati della Santa Sede. Lettere, relazioni, bilanci, verbali, bonifici. Tutto grazie all'archivio di monsignor Renato Dardozzi (1922-2003), tra le figure più importanti nella gestione dello Ior fino alla fine degli anni Novanta. Sembrava una storia conclusa con gli scandali degli anni Ottanta: Marcinkus, Sindona e Calvi. Invece tutto ritorna. Dopo la fuoriuscita di Marcinkus dalla Banca del Papa, parte un nuovo e sofisticatissimo sistema di conti cifrati nei quali transitano centinaia di miliardi di lire. L'artefice è monsignor Donato de Bonis. Conti intestati a banchieri, imprenditori, immobiliaristi, politici tuttora di primo piano, compreso Omissis, nome in codice che sta per Giulio Andreotti. Titoli di Stato scambiati per riciclare denaro sporco. I soldi di Tangentopoli (la maxitangente Enimont) sono passati dalla Banca vaticana, ma anche il denaro lasciato dai fedeli per le messe è stato trasferito in conti personali. Lo Ior ha funzionato come una banca nella banca. Una vera e propria "lavanderia" nel centro di Roma, utilizzata anche dalla mafia e per spregiudicate avventure politiche. Un paradiso fiscale che non risponde ad alcuna legislazione diversa da quella dello Stato Vaticano. Tutto in nome di Dio.
Dopo "Vaticano spa" e "Sua Santità", Gianluigi Nuzzi torna con una nuova inchiesta raccontando dall'interno la lotta che Francesco e i suoi fedelissimi stanno conducendo per riformare la chiesa. Tutto a partire da registrazioni e documenti inediti. Non era mai successo che un giornalista potesse ascoltare la registrazione di diversi incontri riservati tra i vertici del Vaticano e il papa. Ecco Francesco, nominato da poco più di tre mesi, mentre sferra un attacco contro la nomenclatura da anni a capo delle finanze della Santa Sede. Bergoglio chiede trasparenza dopo aver preso visione dei bilanci non ufficiali che documentano sia la malagestione degli amministratori, sia operazioni di puro malaffare. Una situazione negativa mai conosciuta nel suo insieme, e qui svelata, che fa capire perché Benedetto XVI si è dimesso. I fasti dei cardinali e le regge a canone zero, la fabbrica dei santi, le offerte dei fedeli sottratte alla beneficenza, i furti e le truffe commerciali, il buco nero delle pensioni, le veline e i veleni di chi sabota la vigorosa rivoluzione del papa, tra spionaggio, scassinamenti e azioni di delegittimazione. Una guerra, qui ricostruita come in un giallo. In gioco è il futuro della chiesa e la sua credibilità nel mondo.
Non era mai successo. Nessuno era riuscito ad accedere nella stanza del papa e a leggere le sue carte riservate. Centinaia di documenti che svelano la quotidiana precarietà della Chiesa, tra affari assai poco trasparenti e congiure di palazzo. Gianluigi Nuzzi, dopo "Vaticano S.p.a." sullo scandalo dello Ior, racconta, grazie alle carte fornite da una fonte segreta, le storie, i personaggi e i travagli che dividono oggi la Chiesa e che coinvolgono l'Italia e la sua politica. Anche quella del governo Monti. Le lettere di Boffo, l'ex direttore bruciato da veline di palazzo, quelle di Vigano che, dopo aver fatto risparmiare milioni al Vaticano, è costretto alle dimissioni, le donazioni private (anche quelle di Bruno Vespa), le raccomandazioni a Gianni Letta, il problema dell'Ici secondo i rapporti riservati del presidente dello Ior Gotti Tedeschi, il caso Ruby e Berlusconi ("vittima di una magistratura politicizzata"), gli incredibili pedinamenti degli 007 vaticani in territorio italiano, le verità sui Legionari di Cristo e la pedofilia in una testimonianza mai resa pubblica, le intemperanze di molti vescovi in ogni parte del mondo. Persino un incontro segreto tra Napolitano e il papa dì cui nessuno è a conoscenza. E don Juliàn Carrón, leader di Cl che accusa la diocesi di Milano di simpatie politiche. Nuzzi annoda i fili delle storie che insieme si leggono come se fossero capitoli di un thriller.
Per i Greci i miti sono in primo luogo racconti: narrazioni meravigliose, che mescolano il divino e l'umano, il quotidiano e lo straordinario, suscitando davanti ai nostri occhi immagini di eroi, dèi, fanciulle, mostri e personaggi fiabeschi. Una schiera interminabile, perché più ci si addentra in questo fantastico mondo - attraverso l'ausilio della voce, della scrittura o delle immagini - più ci si accorge che ciascuno di questi racconti non è mai concluso in sé, ma rinvia sempre ad altri eventi, altri personaggi, altri luoghi, in un raccontare infinito che chiede solo di diventare a sua volta immagine o scrittura. La mitologia ha infatti la forma di una rete, in cui si intrecciano mille nodi. Nel corso del tempo, questa rete con i suoi molteplici richiami narrativi è stata calata infinite volte nel mare della cultura e, trascinata sul fondo, ha raccolto nomi, fatti, rituali, usi, costumi, regole, atteggiamenti, visioni del mondo. Per questo raccontare o ri-raccontare oggi i miti degli antichi significa entrare dalla porta principale nella memoria della loro, della nostra cultura.
La Pianura padana come l’Aspromonte. Ormai le ’ndrine controllano il Nord e fanno affari con chiunque. Il libro offre una prospettiva inedita per capire un fenomeno ormai “vecchio”. Di trent’anni. Solo che tutti hanno fatto finta di niente. Un esercito di 1500 persone che controlla dagli anni Settanta non solo il traffico di armi e di cocaina ma anche un’importante quota della liquidità lombarda; sì, quella dei salotti buoni, dei politici, dei cavalieri del lavoro, delle camere di commercio, delle amministrazioni locali. Trent’anni di mazzette ( e se necessario di omicidi) per ottenere licenze edilizie e controllare una buona parte degli immobili commerciali del Nord Italia (Varese, Lecco, Milano, Como), avendo un dominio ferreo del territorio anche grazie alla continua e capillare attività di estorsione. Adesso la testimonianza di un pentito qui raccolta permette di capire perché tutto ciò è stato possibile e di avere a disposizione verità e retroscena a volte incredibili. Il boss che si intrattiene con il futuro ministro, il traffico d’armi con le Br, il commercio di uranio, l’incontro con Andreotti, il patto tra ’ndrangheta e cinesi, il caso di un industriale delle armi rapito, poi liberato, ed eletto in Parlamento per fare gli interessi della ’ndrangheta. Persino il caso di un famoso stilista ammazzato ma che forse ammazzato non è. Anche qui c’entra la ’ndrangheta, gli amici di Coco Trovato trovano la soluzione per ogni problema. Soprattutto per riciclare denaro sporco e fagocitare le attività produttive più redditizie. Tutto fatto secondo rituali e regole che arrivano da lontano e che si appoggiano su codici famigliari e amicali che vanno rispettati. Sempre. Se no la punizione arriva, puntuale, anche a distanza di anni. E fa paura: la paura del nostro testimone che riporta fatti anche di rilevanza penale che potrebbero aprire nuove indagini; la paura di chi ha sfidato un codice d’onore e adesso è solo.
Verano de 2008. El periodista Gianluigi Nuzzi sale de Milán en coche al amanecer. Dos maletas de cuarenta kilos le esperan al otro lado de la frontera, en Tesino (Suiza). La entrega fue rápida. El tiempo de tomar un café con una anciana campesina que, por suerte, nunca bajaba al sótano de su casa. Allí se encontraban los más de cuatro mil documentos inéditos contenidos en las maletas. Tras regresar a Italia, el trabajo comenzó...
Por las páginas de esta rigurosa y apasionante investigación periodística encontraremos personajes que ocuparon importantes cargos de responsabilidad dentro de las finanzas del Vaticano y que traicionaron la confianza depositada en ellos; asistiremos a la fundación de asociaciones fantasma contra la leucemia o de ayuda a los niños pobres que no eran más que simples tapaderas; conoceremos a prelados por cuyas manos pasaron ingentes cantidades de dinero sin que diesen ningún tipo de explicación sobre su paradero final; veremos operaciones financieras respaldadas por monseñores cuyo objetivo era fundar un nuevo partido de centro en Italia, descubriremos paraísos fiscales, dobles cuentas... Todo ello gracias a los miles de documentos que componían el archivo secreto de monseñor Renato Dardozzi, una de las figuras más importantes en la gestión financiera de la Iglesia desde 1974 hasta finales de los noventa y uno de los pocos eclesiásticos que tuvieron acceso a las reuniones reservadas a los más estrechos colaboradores de Juan Pablo II.
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